Studio di fattibilità e di inquadramento ambientale relativi a tre ipotesi di collegamento individuate per la “Gronda Ovest” di Milano
Informazioni
Attività svolta (in Raggruppamento Temporaneo di Imprese con PRO ITER e POYRY INFRA) su incarico di RFI Direzione Investimenti - Programmi Investimenti Direttrice Nord Ovest
Franco Sacchi
Paola Pozzi [capo progetto], Francesca Boeri, Alma Gireco, Claudio Grossoni, Maria Evelina Saracchi, Cinzia Vanzulli [staff PIM]
CON_03_06
Settembre 2009
RFI Direzione Investimenti – Programmi Investimenti Direttrice Nord Ovest ha incaricato il Raggruppamento Temporaneo di Imprese, costituito da PRO ITER, Centro Studi PIM e POYRY INFRA, di redigere uno studio di fattibilità e di inquadramento ambientale inerente il nuovo collegamento ferroviario tra Laveno a Bellinzona, denominato “Gronda Ovest” di Milano.
Lo sviluppo di tale attività si inserisce nel quadro degli impegni previsti dalla “Convenzione bilaterale tra il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni e il Ministero dei Trasporti e della Navigazione della Repubblica Italiana concernente la garanzia della capacità delle principali linee che collegano la nuova ferrovia transalpina svizzera (NFTA) alla rete italiana ad alta velocità (RAC)” e dal relativo documento “Linee guida per lo sviluppo degli studi sulla scelta dei tracciati ferroviari “Lugano-Chiasso” e “Gronda Ovest””.
L’obiettivo è stato quello di valutare le ipotesi alternative di collegamento individuate per la “Gronda Ovest” di Milano, che si estendono a cavallo tra il territorio italiano e quello svizzero:
- lungo la linea Laveno-Luino e, da qui, con un nuovo tracciato, fino a Cadenazzo (soluzione di tracciato denominata LA.CA.);
- lungo la linea Laveno-Luino e, da qui, con un nuovo tracciato, fino ad interconnettersi, all’altezza di Vezia, alla linea Alpransit in costruzione (soluzione di tracciato denominata LU.VE.);
- da Laveno fino a Vezia, con un tracciato interamente nuovo, interconnesso alla linea Alpransit in costruzione (soluzione di tracciato denominata LA.VE.).
Alla luce degli approfondimenti effettuati, in particolare sulla fattibilità tecnica del raddoppio in sede della tratta Laveno-Luino, si è reso necessario individuare altri due itinerari alternativi, caratterizzati da un tracciato in variante esterna rispetto alle aree abitate ed interconnesso in modo indiretto con la linea storica a Luino:
- la soluzione di tracciato denominata LA.CA.2, tra Laveno e Cadenazzo;
- la soluzione di tracciato denominata LU.VE.2, tra Laveno e Vezia, interconnessa alla linea Alpransit in costruzione.
L’attività del Centro Studi PIM si è concretizzata in particolare sulla valutazione preliminare della compatibilità ambientale delle diverse alternative allo studio, effettuata a partire da un’analisi generale dell’assetto geografico, insediativo, agricolo-forestale e paesaggistico del contesto territoriale attraversato e finalizzata ad individuare i principali impatti sulle diverse componenti ambientali e le conseguenti azioni di mitigazione attuabili.
Le soluzioni di tracciato LA.CA.2, LU.VE.2 e LA.VE. sono state poi messe a confronto tra loro attraverso l’applicazione della metodologia di analisi multicriteria che ha permesso di determinare una graduatoria complessiva del livello di preferenza di ciascuna alternativa, individuando, in conclusione, quella più opportuna. Questa fase ha richiesto un passaggio di confronto con i soggetti coinvolti, al fine di definire e concordare i criteri di valutazione e l’importanza specifica di ciascuno di essi rispetto agli altri. Gli esiti dell’analisi multicriteria (e dell’analisi di sensitività dei risultati ottenuti) evidenziano un maggior grado di preferenza per la soluzione LU.VE.2, seguita al secondo posto dalla soluzione LA.VE. e al terzo posto dalla soluzione LA.CA.2.
Lo studio si compone, inoltre, di uno specifico approfondimento relativo alla tratta ferroviaria più a sud, tra Sesto Calende e Laveno (comune a tutte le soluzioni analizzate per la connessione tra Laveno e Bellinzona) finalizzato alla verifica sulla fattibilità del raddoppio di tale linea. In questo caso sono state fatte valutazioni preliminari sulla compatibilità ambientale e territoriale dell’ipotesi di raddoppio in sede, individuando le principali situazioni critiche e segnalando le possibili soluzioni infrastrutturali da attuare per la loro risoluzione.