Infrastrutture della mobilità, territorio, paesaggio-ambiente nella regione urbana milanese

 Infrastrutture della mobilità, territorio, paesaggio-ambiente nella regione urbana milanese

Informazioni

Tipologia Attività

Attività istituzionale a favore dei soci

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Fabio Bianchini (capo progetto), Paola Pozzi, Evelina Saracchi [staff PIM]; Progetto grafico e impaginazione: Ada Magnani, Paolo Marelli [studio AM:PM].

Codice Ricerca

IST_08_10

Data

Marzo 2013


Infrastrutture, paesaggio-ambiente e sviluppo economico-territoriale rappresentano un trinomio cruciale nel dibattito di questi anni sulla regione urbana. Il ruolo che le infrastrutture svolgono nel trasformare il territorio rappresenta, infatti, un dato oggi ampiamente acquisito, agendo da fattore catalizzatore per la localizzazione delle diverse funzioni, a volte con più intensità rispetto alle politiche di governo del territorio.

I collegamenti e la capacità di spostamento rappresentano un aspetto centrale della vita dell’uomo contemporaneo, influenzando la capacità dei territori di raggiungere buoni livelli di qualità della vita, di misurarsi e unirsi con altre realtà e di condurre i propri processi di sviluppo.

Proprio per questo, un approccio che assegna all’assetto della mobilità un ruolo “settoriale” non è più attuale, ma occorre promuovere una progettazione integrata che concorra a risolvere problemi di sviluppo economico-territoriale e non solo di traffico e di congestione.

Il titolo di questo numero di Argomenti&Contributi fa, allora, riferimento esplicito a quelle opere infrastrutturali, come strade, ferrovie, aeroporti, che contribuiscono in modo rilevante a dar forma al territorio e ne permettono il funzionamento, al loro rapporto con funzioni e abitudini che cambiano e con un ambiente che appare sempre più sotto pressione. Oggi, gli spazi della mobilità rappresentano una parte importante dell’esperienza territoriale, un ambito privilegiato da cui osservare i cambiamenti del territorio, in cui elaborare proposte innovative di organizzazione spaziale e sociale e in grado di incontrare e orientare le esigenze poste dalla condizione urbana attuale.

In particolare, a scala regionale, questo scenario verrà nei prossimi anni profondamente modificato in seguito alla realizzazione di tre importanti interventi viabilistici: Pedemontana, BreBeMi e TEEM. Questo in un momento storico in cui si fa più intenso il dibattito in merito all’opportunità di realizzare nuove infrastrutture per la mobilità, ritenute da alcuni prioritarie per lo sviluppo socio-economico e la competitività del paese, in contrapposizione ai sostenitori di un’infrastrutturazione telematica tipica della città informale.

La scelta di portare la riflessione sul tema delle infrastrutture della mobilità diventa, allora, importante per la sua capacità di agire non solo sulla realtà fisica, economica ed estetica del territorio, ma anche sul progresso sociale e sulle nostre abitudini di vita, attraverso una rifondazione concettuale di questo tema come strumento operativo per affrontare le sfide della contemporaneità. Il volume propone, quindi, una riflessione sul contributo del progetto delle infrastrutture al rinnovamento dei modi con cui affrontare il progetto del territorio, nell’ottica della costruzione di dimensioni comunicative tra scale spaziali, differenti campi disciplinari, dimensioni del vivere organizzato, spazi fisici, soggetti territoriali.

Lo scenario attuale, caratterizzato da opere di recente realizzazione (Boffalora-Malpensa, Alta Velocità ferroviaria), progetti “certi” (Pedemontana, BreBeMi, TEM), progetti che presentano un certo livello di “sofferenza” in termini di risorse e/o consenso, previsioni più incerte (Tangenziale Sud-Ovest Esterna), rende necessario individuare le più opportune azioni che i competenti attori sono chiamati a promuovere, andando da una semplice presa d’atto, ad azioni di accompagnamento, alla riclassificazione delle priorità, fino a una identificazione delle opzioni più plausibili, rapportate agli effetti indotti sul territorio.

L’insieme delle previsioni progettuali che, nei diversi orizzonti temporali di attuazione, concorre a definire lo scenario infrastrutturale futuro dell’area metropolitana, produrrà sul territorio interessato rilevanti effetti in termini di accessibilità, migliorando le condizioni attuali o creando nuove opportunità localizzative. L’entità e la tipologia di tali effetti dipenderanno notevolmente dalle specificità degli ambiti nei quali si collocano, in relazione agli attuali assetti dei sistemi insediativo e paesistico-ambientale e alle prospettive di evoluzione, sia programmata che indotta dalle mutate condizioni di accessibilità.

La necessità di reinterpretare programmi e progetti infrastrutturali entro un quadro di senso territoriale in via di cambiamento, evidenzia come tali interventi debbano essere considerati come “progetti per il territorio”, attenti cioè alle specificità, alle regole e ai percorsi evolutivi dei contesti paesistico-ambientali, insediativi, economici e sociali sui si inseriscono. In secondo luogo, emerge l’opportunità di verificare la dimensione sistemica delle politiche, affiancando a tradizionali logiche di domanda anche logiche di offerta, coerenti con le previsioni urbanistiche e territoriali. Ancora, pare ormai inderogabile rivalutare la qualità del progetto non solo dal punto di vista tecnico-funzionale, ma anche sotto il profilo territoriale, compatibilmente con le risorse economico-finanziarie a disposizione. Infine, occorre prendere in considerazione le modalità e gli effetti del sempre maggiore coinvolgimento delle comunità locali. In tal senso, il necessario confronto tra i diversi attori in gioco può essere utile per giungere all’individuazione di un nuovo “metodo” attraverso il quale gli strumenti di pianificazione sovraordinata possano svolgere la propria azione, stabilendo, sulla base di una griglia di opportunità e tutele, meccanismi di incentivazione/penalizzazione nei confronti dei Comuni e dei relativi programmi di sviluppo.

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