Collaborazione alla stesura del Piano Generale del Traffico Urbano del Comune di Liscate e Inquadramento Sovracomunale di medio termine

 Collaborazione alla stesura del Piano Generale del Traffico Urbano del Comune di Liscate e Inquadramento Sovracomunale di medio termine

Informazioni

Tipologia Attività

Attività istituzionale svolta a favore del Comune di Liscate

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Mauro Barzizza (capo progetto), Maria Evelina Saracchi [staff PIM]; Luca Sterpi, Matteo Gambino [collaboratori esterni].

Codice Ricerca

IST_11_11

Data

Marzo 2012


Il Piano Generale del Traffico Urbano del Comune di Liscate è stato elaborato nell’ambito del Programma di Collaborazione PIM-Comune di Liscate per l’anno 2011.

Il Centro Studi PIM ha supportato la struttura tecnica comunale, nella predisposizione di tale strumento.

Il Piano Urbano del Traffico è uno strumento tecnico-amministrativo di breve periodo (durata biennale), finalizzato a conseguire il miglioramento delle condizioni della circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico, il contenimento dei consumi energetici, nel rispetto dei valori ambientali e fa riferimento alle infrastrutture esistenti e ai progetti in fase di attuazione, rispetto ai quali individuare gli interventi di riorganizzazione dell’offerta e di orientamento della domanda.

Preceduto da una sintesi delle previsioni infrastrutturali di medio-lungo periodo (realizzazione della TEEM, della BREBEMI e relative opere connesse), il Piano si compone di due parti principali: il quadro conoscitivo e quello propositivo/progettuale.

Il quadro conoscitivo è stato ottenuto mediante:

la lettura e l’analisi di dati e di documentazione disponibili dalle fonti ufficiali;

la lettura e l’analisi di dati raccolti sul territorio da parte della struttura tecnica comunale (primavera-estate 2011);

la ricostruzione dei carichi di traffico che interessano il Comune di Liscate (con riferimento alla banca dati in dotazione al Centro studi PIM).

Il quadro conoscitivo ha evidenziato nel complesso una buona dotazione infrastrutturale per la mobilità di tutte le componenti, insieme ad una serie di criticità legate agli ambiti di più antica formazione, in particolare in merito alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.

Il quadro propositivo/progettuale individua le linee generali e fornisce le indicazioni sugli interventi previsti e da programmare, in particolare la riqualificazione di strade, la modifica e messa in sicurezza delle intersezioni, finalizzati alla risoluzione delle problematiche emerse nel quadro conoscitivo.

Il fulcro del PGTU è la classificazione funzionale della rete stradale, ossia la gerarchizzazione degli assi stradali. E’ fondamentale infatti specializzare la rete stradale per le differenti tipologie di spostamenti, al fine di minimizzare le interferenze tra esigenze diverse e di migliorare le caratteristiche degli itinerari in funzione delle tipologie di traffico ad essi destinate. Si individuano quindi gli itinerari principali, che rappresentano, nella maglia viaria urbana, gli assi di accesso alla città e i collegamenti fra i quartieri, destinati ad assorbire la quota di traffico di attraversamento (veicoli leggeri e pesanti). A complemento di questi itinerari di connessione con i comuni contermini e con la viabilità principale, viene individuata la maglia che svolge un ruolo di puntuale distribuzione ai singoli insediamenti; tale viabilità è destinata quindi ad assorbire i flussi di traffico volti ad alimentare la viabilità locale ed è utilizzata anche dal trasporto pubblico su gomma. Le strade locali, infine, sono destinate ad assorbire esclusivamente i movimenti veicolari dei residenti e degli utenti delle funzioni presenti nelle singole zone. All’interno di queste zone, che progressivamente potranno essere riorganizzate e sistemate secondo il modello delle “isole ambientali” (zone 30), devono essere il più possibile scoraggiati i flussi di attraversamento.

Per l’asse centrale XXV Aprile, Principale, Largo Europa, vengono formulate proposte di intervento, che dovranno essere valutate puntualmente nelle fasi successive della progettazione (Piani Particolareggiati ed Esecutivi).

A conclusione del documento vengono organizzati in fasi temporali gli interventi proposti. La gradualità del Piano è giustificata, oltre che dalla limitatezza delle risorse, dalla necessità di accompagnare la sua verifica e la sua attuazione con un programma di informazione e di coinvolgimento della popolazione in un processo di progettazione partecipata, in particolare per quanto riguarda la progettazione/realizzazione delle “isole ambientali”.

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