Capacità di risposta del territorio al fabbisogno in tema di disponibilità di aree ed immobili

 Capacità di risposta del territorio al fabbisogno in tema di disponibilità di aree ed immobili

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico di Federcasa-Lombardia

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Pierluigi Nobile [capo progetto], Alma Grieco [staff PIM] Angelo Armentano, Sergio D'Agostini, Giovanna D'Angelantonio, Elena Granata, Christian Novak, Marco Vittorio Rota [collaboratori esterni]

Codice Ricerca

CON_06_05

Data

Febbraio 2008


Il rapporto contiene i risultati dell’attività svolta dal Centro Studi PIM nell’ambito dell'”Osservatorio regionale per la condizione abitativa” istituito dalla Regione Lombardia, in attuazione del proprio dettato normativo, con il preciso compito di fornire un quadro conoscitivo costantemente aggiornato sulla materia.

Il programma di attività dell’Osservatorio del 2004, la cui gestione era stata affidata dalla Regione a Federcasa Lombardia, prevedeva una specifica ricerca tesa a verificare le reali condizioni dell’offerta insediativa nel settore della residenza, per restituire elementi di conoscenza utili al processo di programmazione delle risorse pubbliche, a fronte delle difficoltà di allocazione dei finanziamenti disponibili per l’Edilizia Residenziale Pubblica.

Da qui trae origine il progetto di ricerca, affidato al PIM, che esplicita già nel titolo le finalità e i contenuti, che sono stati poi parzialmente rivisti durante lo svolgimento del lavoro, in presenza sia di alcune correzioni delle politiche regionali in materia, più proiettate a sostenere proposte di intervento attraverso accordi quadro con gli enti locali piuttosto che affidandosi a bandi, sia di alcune criticità intrinseche ai dati rilevati in tema di disponibilità di aree.

Il lavoro di ricerca si è articolato in due fasi: conoscitiva e progettuale, con la prima composta da due momenti: il primo si è occupato di individuare i “territori sensibili” regionali, ossia quegli ambiti caratterizzati da una più accentuata problematicità quali-quantitativa in tema di fabbisogno abitativo. Per raggiungere tale obiettivo, oltre a considerare le analisi e gli studi disponibili di più recente elaborazione, relativi all’intera regione e/o alle principali aree urbane, si sono elaborati i principali dati riguardanti: il censimento Istat 2001 sulle caratteristiche della popolazione e delle abitazioni; le domande Fondo Sostegno Affitti; le domande di Edilizia Residenziale Pubblica; gli sfratti esecutivi. L’altro momento – a valle dell’individuazione dei “territori sensibili” regionali – ha avuto soprattutto il compito di fornire il massimo degli elementi di conoscenza sulla effettiva capacità di risposta dei territori al fabbisogno; da un lato, con la individuazione delle disponibilità di aree e progetti di intervento, dall’altro con la verifica circa la presenza di un tessuto economico-sociale-culturale in grado di rendere effettiva la realizzazione di edilizia residenziale atta a soddisfare la domanda delle fasce meno protette.

La fase progettuale, a fronte della interpretazione degli elementi analitici, si è incaricata di formulare una proposta relativa ai requisiti ed agli ambiti di osservazione utili alla costruzione di un “osservatorio permanente” della capacità di risposta ai bisogni abitativi.

Sulla base del programma di lavoro previsto si è proceduto nelle prime fasi alla stesura di due documenti essenzialmente di carattere analitico, il primo nel giugno del 2005 ed il secondo nel luglio 2006. Si è giunti quindi alla redazione del rapporto conclusivo, che si compone di tre parti con i contenuti seguenti:

  • nella prima, il richiamo sintetico degli elementi analitici di lettura della condizione abitativa a scala regionale che sono serviti all’identificazione dei “territori sensibili”;
  • nella seconda, la ripresa per intero del secondo rapporto, perché, oltre a restituire un quadro dell’offerta di aree e delle problematicità relative alla sua lettura, fornisce un’ampia analisi dei diversi comportamenti comunali in termini di risposta ai fabbisogni abitativi. Le esperienze analizzate sono state ricondotte ad una serie di modelli-tipo, che, pur non rivestendo valore di universalità, sono ritenuti, tuttavia, in grado di intercettare le situazioni più rilevanti e significative ai fini della definizione di politiche per la casa rispondenti alle nuove domande abitative e capaci di attivarsi su fronti molteplici;
  • nella terza, l’illustrazione e l’approfondimento degli elementi di natura propositiva, che costituiscono la fase conclusiva della ricerca. Quest’ultima parte si articola in due porzioni: una prima, più legata allo sviluppo di linee interpretative delle esperienze indagate, che trovano riferimento nei capitoli 6 Modelli d’azione e temi emergenti, 7 Questioni sotto osservazione e 8 I processi virtuosi; una seconda, che trova sede nel capitolo 9 Riflessione critica a margine di un lavoro di ricerca, nella quale si coglie l’occasione dello studio per estendere la riflessione oltre i confini delineati dalle esperienze oggetto di indagine e per giungere a proporre/confermare nuovi modelli d’azione per le politiche regionali in materia di casa sociale. I temi trattati approfondiscono le possibilità di migliorare la “capacità” del sistema nell’attivare e nel gestire le politiche e gli interventi relativi all’edilizia sociale, giungendo infine a formulare una proposta di Osservatorio Casa fortemente innovativa e funzionale alla capacitazione del sistema.

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