Raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara in Comune di Abbiategrasso. Valutazioni urbanistiche

 Raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara in Comune di Abbiategrasso. Valutazioni urbanistiche

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico del Comune di Abbiategrasso

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Maria Evelina Saracchi [capo progetto], Studio Guidarini & Salvadeo Architetti Associati [collaboratori esterni]

Codice Ricerca

CON_13_06

Data

Settembre 2007


Il Centro Studi PIM è stato incaricato dal Comune di Abbiategrasso di predisporre uno studio urbanistico che fornisca una proposta di assetto dell’area limitrofa all’attuale stazione cittadina, area che si renderà disponibile e diversamente fruibile conseguentemente all’intervento di raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara che, per la tratta di attraversamento del territorio comunale di Abbiategrasso, ne prevede l’interramento.

La configurazione infrastrutturale di riferimento rispetto alla quale vengono effettuate le valutazioni urbanistiche dello Studio è quella prospettata da RFI in ottemperanza alle prescrizioni formulate nella Delibera di approvazione del CIPE relativamente al progetto preliminare elaborato per la tratta Albairate-Parona nell’ambito della Legge Obiettivo. La proposta di riassetto urbano presentata è stata, pertanto, elaborata sulla base del materiale progettuale disponibile (costituito da un primo approfondimento progettuale predisposto da RFI quale fase di lavoro propedeutica per la successiva stesura del progetto definitivo), tenendo conto dei contributi forniti dal Politecnico di Milano, in particolare in merito alle ipotesi di riassetto della viabilità urbana.

Lo Studio si compone di:

  • una prima parte di analisi del contesto infrastrutturale di riferimento a scala ampia;
  • una seconda parte di descrizione delle linee generali di riassetto urbano e viario del più ristretto ambito circostante la stazione ferroviaria;
  • una terza parte di proposta planivolumetrica di assetto dell’area dell’attuale stazione, con relativa stima di massima dei costi per la realizzazione degli interventi urbanistici.

In relazione alle analisi effettuate in merito alle funzioni potenzialmente insediabili nell’area circostante la stazione, nello Studio si è ritenuto più opportuno, anziché definire uno schema complessivo e “rigido” di riassetto dell’area, fornire alcune linee guida, ossia presentare uno schema generale di massima della configurazione possibile, organizzata su alcuni elementi ordinatori fissi (rappresentati, ad esempio, dalla presenza di spazi aperti) ed articolata secondo un’ipotesi “modulare” di sviluppo, che parte da un primo livello di riassetto “leggero” (caratterizzato solo da spazi fruibili aperti), per arrivare, eventualmente, nel tempo (ed in relazione all’evolversi delle scelte e delle esigenze insediative delle altre aree di sviluppo) ad un’urbanizzazione più “pesante”.

L’ipotesi di assetto planivolumetrico proposta si articola, pertanto, sui seguenti elementi ordinatori:

  • la pedonalizzazione del tratto iniziale di corso Matteotti, adiacente alla piazza Garibaldi, per coniugare in un unico sistema verde, il Parco della Fossa Viscontea con l’area alberata dell’Allea, realizzando un parco lineare continuo, in cui il Castello emerge dallo spazio verde assumendo un assetto coerente con la propria condizione di monumento storico;
  • la definizione di un ampio spazio pubblico pavimentato in corrispondenza dello spazio circostante il sedime ferroviario, inteso come una sorta di piazza a prevalente sviluppo longitudinale, che, correndo lungo l’intero tratto di via Cavallotti, definisce il “piede” del sistema verde esteso dall’area dell’Allea al Parco delle Fossa Viscontea e cerca di ricucire la relazione tra il tessuto della città storica e le successive espansioni;
  • la realizzazione, sotto la piazza, di un ampio piano interrato adibito a parcheggio pubblico, le cui rampe di accesso saranno collocate lungo la via Cavallotti stessa;
  • la realizzazione, sopra al solco del sedime ferroviario, di tre corpi di fabbrica bassi a ponte, che colleghino la via Giramo con la nuova piazza pubblica, favorendo in questo modo la relazione tra la città storica e le aree che hanno visto nel tempo le successive espansioni, collocando, all’interno dei tre volumi, alcuni spazi pubblici coperti (come porticati, gallerie commerciali, servizi pubblici o altro), con accesso diretto sia sulla piazza pubblica che sulla via Giramo; da uno dei corpi di fabbrica a ponte è, inoltre, possibile accedere alla stazione interrata posta alla quota dei binari;

l’eventuale costruzione di altri volumi, a partire dal piano di copertura dei tre edifici a ponte, di altezza variabile, comunque non superiore a quella dell’intorno, dove potranno trovare collocazione importanti funzioni pubbliche con accesso diretto sulle tre piazze in quota, o funzioni private a servizio pubblico, nei piani superiori.

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