Classificazione della rete stradale esistente nella provincia di Milano

 Classificazione della rete stradale esistente nella provincia di Milano

Informazioni

Tipologia Attività

Attività istituzionale svolta su incarico della Provincia di Milano - Direzione Centrale Trasporti e viabilità

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Mauro Barzizza, Maria Evelina Saracchi [staff PIM], Graziella Marcotti [collaboratrice esterna]

Codice Ricerca

IST_07A_04

Data

Giugno 2006


La Provincia di Milano ha importanti compiti di programmazione, progettazione e gestione in tema di mobilità, come ente proprietario di più di mille chilometri di rete stradale e come Ente Concedente di centoventi linee di trasporto pubblico locale su gomma.

Per la programmazione degli interventi e per la gestione della rete stradale, una prima importante operazione è rappresentata dalla classificazione della rete stradale dell’area metropolitana, non solo di competenza della Provincia. La classificazione considera sia il ruolo degli itinerari (classificazione gerarchica) sia le caratteristiche tecniche e geometriche delle infrastrutture stradali (classificazione tecnico-funzionale). Ha lo scopo di orientare le attività di programmazione e progettazione degli interventi di riqualificazione e sviluppo della rete.
E’ inoltre necessaria per verificare l’attribuzione delle competenze ammnistrative, in particolare fra Provincia e Comuni, per regolamentare la manutenzione, per applicare la normativa di legge sulla pubblicità stradale, per fare i piani di risanamento acustico, per le autorizzazioni della grande distribuzione e per applicare le normative urbanistiche paesistiche e ambientali.

Ai fini delle due classificazioni della rete, le strade devono essere analizzate attraverso molteplici indicatori della situazione attuale, che sono significativi sia della loro funzione e della intensità e delle caratteristiche della domanda di mobilità che si trovano ad affrontare, sia del contesto territoriale in cui operano: si tratta dei volumi di traffico rilevati o stimati attraverso modelli di assegnazione nelle ore di punta e nell’arco della giornata, della presenza di tutti o di limitate componenti di traffico (presenza delle componenti deboli, di traffico merci, di linee di trasporto pubblico) e della loro rilevanza sul totale del traffico che vi grava, dell’ambiente urbano o extraurbano in cui si trovano, della densità e delle tipologie funzionali degli insediamenti serviti, delle dimensioni delle corsie, della presenza di carreggiate separate, delle caratteristiche delle intersezioni, ecc.

Dal punto di vista “gerarchico” la rete è stata classificata in tre livelli:
Rete primaria: rete stradale che mette in comunicazione l’area metropolitana e le sue principali infrastrutture (sistema aeroportuale e fieristico) con il resto del territorio nazionale e europeo e che collega le maggiori polarità dell’area metropolitana; sono caratterizzate da una forte componente di traffico di transito o comunque di scorrimento, dalle lunghe/medio distanze e da elevata capacità di trasporto; elevata la componente di traffico pesante; assenti i pedoni, le biciclette e i ciclomotori, che non sono ammessi.

Rete principale: rete stradale che più riguarda il sistema delle comunicazioni fra le principali polarità e servizi dell’area metropolitana oltre che con i capoluoghi confinanti; i movimenti serviti sono in parte di scorrimento sulle lunghe distanze, ma prevalentemente di distribuzione dalla rete primaria a quella secondaria e alla rete locale; gli spostamenti sono soprattutto di media lunghezza e le componenti di traffico ancora limitate, anche se le componenti più deboli sono protette (attraversamenti pedonali protetti, piste ciclabili separate dalla carreggiata). Viene articolata in due classi

Rete secondaria: ha come principale funzione quella di penetrazione nei territori compresi nella maglia principale, con ridotte distanze di percorrenza. Anche per la rete secondaria sono previsti due classi.
Sono di norma dei collegamenti fra gli assi radiali della rete principale: connettono le radiali fra di loro e servono i poli non direttamente serviti dagli assi principali (rete secondaria di primo livello) o sono percorsi nelle aree a bassa urbanizzazione e di accesso alla rete urbana (rete secondaria di secondo livello).
I volumi di traffico sono medio/bassi, a servizio di tutte le componenti di traffico.

Sono stati classificati circa 1.639km della rete stadale del territorio provinciale, di cui il 51% di competenza provinciale (840 km, pari all’81% dell’intera rete gestita della Provincia di Milano).
Sono strade provinciali il 10% della rete primaria, il 59% della rete principale e il 59% della rete secondaria .

La classificazione tecnico-funzionale (numero e dimensione delle carreggiate e delle corsie, presenza o meno di banchine, tipologia delle intersezioni, ecc.) discende da un preciso obbligo di legge (previsto nell’art 13 comma 5 del Nuovo Codice della strada) ed ha come principali scopi:
 applicare le norme del Nuovo Codice della Strada relative alla disciplina della circolazione e alla tutela della strada, nonché le normative nazionali e regionali in materia di territorio e ambiente;
 definire le caratteristiche geometriche e tecniche degli assi stradali di nuova progettazione.

Inoltre, confrontata con la classificazione gerarchica, consente la valutazione dell’ efficienza e la sicurezza rispetto al livello gerarchico dell’itinerario e alla dimensione e alle caratteristiche della domanda di traffico; conseguentemente, consente di programmare gli interventi e definirne le priorità.
Rispetto alle tipologie descritte nell’art. 2 comma 2 del Codice, esse sono state articolate in alcune sotto-classi sia per le strade extraurbane e sia per quelle urbane, al fine di tenere conto in modo sintetico della forte disomogeneità delle rete stradale esistente sul territorio.

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