I navigli, la città e il territorio
Informazioni
Ricerca svolta nell’ambito del programma di attività istituzionali per l’anno 2003
Luciano Minotti
Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4
/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Calibri","sans-serif"; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;} Fabio Bianchini (capo progetto), Alma Grieco, Misa Mazza, Pierluigi Nobile, Paola Pozzi [staff PIM]
IST_06_03
Ottobre 2004
In questi ultimi anni i navigli sono tornati al centro dell’attenzione, non solo quale matrice storica dell’organizzazione e dello sviluppo territoriale milanese, ma anche come risorsa per la riqualificazione territoriale e la valorizzazione paesaggistico-ambientale e storico-culturale.
Questo risveglio di interessi mostra, rispetto ad un non lontano passato in cui prevalevano aspetti storico-culturali elitari e specialistici, gli esiti del diffondersi di una nuova coscienza e sensibilità “di massa” nei confronti del recupero dell’ambiente originario e della riappropriazione e del riutilizzo dei segni del proprio passato.
Nel volume, dedicato all’evoluzione dei navigli milanesi (nascita, trasformazioni e progetti) e alle linee guida per una loro valorizzazione, la lettura del sistema (capp.1 e 2), tiene conto della complessità delle tematiche interessate e della vastità del contesto geografico, ed è stata effettuata, più che utilizzando una chiave strettamente cronologica, in modo trasversale, indagando i segni lasciati dall’uomo su un territorio, di cui i navigli costituiscono la dorsale, i grandi paesaggi e i grandi sistemi che utilizzano i navigli come armatura e che hanno contribuito a formarne l’identità paesaggistica e antropica.
Nel cap. 3 emerge lo stato attuale del sistema dei navigli che, persa l’originaria funzione di vie d’acqua, risulta caratterizzato dalla presenza sia di aree di grande interesse paesistico-ambientale (Ticino e Adda fra le altre), sia da territori agricoli ancora ben conservati, tipici del paesaggio della pianura irrigua, sia da zone compromesse e critiche come le aree periferiche e quelle di espansione urbana.
Da questa analisi i navigli emergono come elementi primari della connotazione paesistica del territorio milanese-lombardo, costituendo un sistema di connessione continuo, composto da episodi di qualità, in grado di delineare una trama forte e riconoscibile di cui va rafforzata la relazione con il contesto.
Nella conclusione, infine, viene gettato uno sguardo orientato sul domani del sistema dei navigli, mettendo in tensione quanto affrontato nelle parti iniziali, evidenziando persistenze, discontinuità, prospettive e avanzando alcuni indirizzi e suggestioni per la sua valorizzazione, come luogo di eccellenza per la fruizione culturale e del tempo libero nell’area milanese e lombarda, in relazione sia alla attualizzazione delle originarie funzioni, sia all’introduzione di nuove funzioni compatibili.
Il tipo di lettura effettuata permette infatti di individuare i complessi significati storici, insediativi, economici e localizzativi che hanno determinato la formazione e l’evoluzione del sistema e che, grazie alla loro continuità nel tempo, assumono oggi un’importanza strategica per la formazione di nuove forme di paesaggio nel quale le tracce e i valori del passato costituiscano guida nella definizione del progetto urbano e territoriale.
Questo numero di “Argomenti & Contributi” esce con una nuova veste grafica, primo tangibile episodio di una serie di iniziative che intendono adeguare l’immagine del PIM ad una esigenza di comunicazione più ampia e più efficace. Obiettivo più generale è quello di diffondere le elaborazioni del PIM, con i suoi contenuti di analisi e proposta, presso un pubblico sempre più vasto di specialisti, amministratori e cittadini interessati a partecipare in forma documentata e fertile al dibattito sull’urbanistica e la pianificazione nell’area metropolitana