Progettazione preliminare e Studio di Impatto Ambientale del nuovo collegamento ferroviario Mendrisio Varese
Informazioni
Attività svolta su incarico di Canton Ticino, Ferrovie Federali Svizzere, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato SpA, in ATI con Italferr SpA, Anastasi Ingegneria SA, Passera & Pedretti SA (Associazione temporanea TRANSFERR).
Luciano Minotti
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CON_17_03
Gennaio 2004
Nell’ottobre del 2000 Canton Ticino, Ferrovie Federali Svizzere, Regione Lombardia e Ferro¬vie dello Stato SpA hanno sottoscritto una Convenzione Operativa, bandito una gara e assegnato l’incarico al gruppo TRANSFERR, di cui il Centro Studi PIM fa parte, per la progettazione preliminare e lo studio di impatto ambientale del nuovo collegamento ferroviario Mendrisio Varese.
Attraverso un nuovo raccordo fra Arcisate e Stabio, tra la linea Varese-Porto Ceresio e il binario Mendrisio-Stabio, si vuole realizzare un collegamento ferroviario a esclusivo servizio passeggeri fra Lugano – Varese – Gallarate – Malpensa. Gli obiettivi sono di interesse sia locale (completare la rete dei trasporti regionali, collegando tra loro i nodi di Varese e Como e i nodi di Varese e Lugano), sia sovraregionale (collegare il Canton Ticino con Malpensa e con la Svizzera occidentale e mettere in rete Varese nel nuovo sistema ferroviario a sud del Gottardo).
Essendo la Stabio-Arcisate inserita nell’elenco degli “Interventi strategici di preminente interesse nazionale” (Legge Obiettivo n. 443 del 21 dicembre 2001), nell’ambito delle opere ferroviarie di accessibilità a Malpensa, il Progetto Preliminare è stato presentato nel marzo 2003 al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il tracciato e la configurazione della linea sono stati definiti a seguito di studi di fattibilità e di valutazioni di diverse alternative, sia relative al corridoio fra Arcisate e Stabio, sia relative al tratto esistente sulla linea Varese Porto Ceresio. Di conseguenza il contratto iniziale è stato successivamente esteso ad attività supplementari, necessarie al completamento del progetto preliminare.
Nella fase iniziale è stata analizzata la fattibilità tecnica, geologica-idrogeologica, territoriale-ambientale di diverse alternative di corridoio, valutate utilizzando il metodo di analisi multicriteri Electre. E’ stato individuato come preferenziale il corridoio che si stacca dalla linea esistente a sud di Brenno Useria, percorre la piana accostandosi alla strada che da Brenno U. va alle cave Valli, e raggiunge Gaggiolo dopo un tratto in galleria.
Il Progetto preliminare ha poi sviluppato due soluzioni: una soluzione di base, che prevede il mantenimento a semplice binario e a raso della tratta Induno Olona-Arcisate della linea Varese – Porto Ceresio; il potenziamento delle stazioni di Induno e di Arcisate; la sostituzione con sottopassi di quattro passaggi a livello, la realizzazione a doppio binario della tratta Arcisate – Gaggiolo, con fermata a Gaggiolo, in corrispondenza del confine e della interconnessione con nuovi importanti assi viabilistici (Sistema Pedemontano e nuova A394 in territorio svizzero); una linea a doppio binario per la tratta Gaggiolo – Stabio, con la possibilità di avere una prima fase ad un solo binario; il raddoppio della tratta esistente Stabio-Mendrisio.
La seconda soluzione considera una variante altimetrica tra Induno Olona e Arcisate, che prevede l’abbassamento del piano del ferro e il raddoppio del binario a partire dal viadotto sul fiume Olona e la realizzazione di una nuova galleria monocanna di circa 1200 m, sotto la galleria esistente. Questa soluzione consente opere di scavalco della ferrovia in sostituzione dei passaggi a livello attuali e la riduzione degli impatti ambientali dovuti al rumore e alla interruzione delle reti di relazione.
I punti più delicati del tracciato dal punto di vista ambientale sono rappresentati dall’attraversamento della valle del torrente Bevera, di elevata importanza sia come corridoio ecologico sia dal punto di vista idrogeologico, in quanto alimentante la falda di approvvigionamento idrico del comune di Varese, e il passaggio sul torrente Giaggiolo, che mantiene ancora caratteri di naturalità. Le mitigazioni degli impatti sulla natura e sul paesaggio avvengono soprattutto puntando alla qualità del progetto del viadotto sul torrente Bevera, alla distanza delle pile rispetto all’alveo, alla realizzazione di scarpate nei tratti in trincea, alle modalità di manutenzione della massicciata, alla corretta organizzazione del cantiere e con interventi di rinaturalizzazione e rimboschimento. Opere specifiche sono previste per la riduzione delle emissioni di rumore, delle vibrazioni e del rumore secondario, nei punti dove si è rilevato un superamento dei limiti di legge