Aggiornamento Programma Urbano Parcheggi di Milano

 Aggiornamento Programma Urbano Parcheggi di Milano

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico di: Comune di Milano – Settore Strade Parcheggi e Segnaletica

Direttore

Luciano Minotti

Gruppo di lavoro

Paola Pozzi [capo progetto], Sert s.a.s. [collaborazione esterna]

Codice Ricerca

CON_15_01

Data

Marzo 2002


Il Programma Urbano Parcheggi redatto ai sensi della L 122/89, rappresenta lo strumento di
programmazione del Comune di Milano in materia di offerta di sosta in struttura.
Il presente documento, che costituisce il 6° Aggiornamento del PUP, fa riferimento alle
valutazioni di fabbisogno formulate dei precedenti Piani e recepisce le indicazioni contenute nel
“1° aggiornamento del PGTU”, e confermate nel Piano Urbano della Mobilità, che adotta una
strategia di integrazione fra la realizzazione dei nuovi parcheggi (pubblici di interscambio, di
corrispondenza e per le funzioni terziario-commerciali; e sotterranei per residenti) e l’attuazione
di una nuova e più efficace disciplina della sosta in sede stradale. Obiettivo di tale strategia è
l’allontanamento del maggior numero possibile di autovetture dalle sedi stradali e dai
marciapiedi, recuperando spazi al trasporto pubblico, alla mobilità ciclo-pedonale, alla
circolazione stradale.
L’essenza del documento, articolato con riferimento alle due tipologie di parcheggi, pubblici e
per residenti, è rappresentata da tavole e tabelle.
Per i parcheggi pubblici le localizzazioni (puntuali per i parcheggi realizzati e areali per i
parcheggi previsti) sono evidenziate nelle Tavole 1 e 1b, mentre la Tabella 1 riassume le
caratteristiche (numero orientativo di posti, stato di avanzamento, tipologia) dei singoli
parcheggi, classificati in base alla funzione prevalente ad essi assegnata. Oltre alle due categorie
– interscambio e corrispondenza – che rappresentano l’offerta di sosta per l’utenza interessata
all’utilizzo del mezzo pubblico per accedere all’area urbana più centrale, particolare importanza
rivestono le previsioni di parcheggi pubblici urbani, destinati ad offrire possibilità di sosta a
rotazione per flussi con destinazione locale. Alcuni di essi sono specificamente connessi con
grandi servizi cittadini (università, ospedali, fiera, ortomercato), altri sono più genericamente
chiamati a offrire maggiori possibilità di stazionamento nelle zone di concentrazione terziariodirezionale
o di offerta di funzioni di loisir (parchi centrali, cine-teatri, ecc), altri ancora hanno
anche lo scopo di compensare le perdite di posti auto superficiali nelle aree in cui si prevede
l’introduzione della disciplina della sosta oraria a pagamento.
Per agevolare la fattibilità dei parcheggi pubblici urbani, potenzialmente oggetto di
coinvolgimento di risorse private, si segnala l’opportunità di consentire la realizzazione anche di
quote per residenti.
Per quanto riguarda i parcheggi per residenti si conferma l’importanza della realizzazione di un
congruo numero di posti auto in sottosuolo al fine di migliorare la circolazione dei mezzi pubblici
e privati lungo le linee di forza e gli assi di scorrimento e, contemporaneamente, la fruibilità
e vivibilità della città, riqualificando e restituendo all’uso pedonale le aree in superficie.
Per questa categoria il riferimento essenziale è agli ambiti omogenei (Tavola 2 e Tabelle2a e 2b)
rispetto ai quali era stato quantificato, nel precedente aggiornamento, il fabbisogno prioritario.
Sulla base degli interventi realizzati e di quelli già oggetto di bando si è proceduto al ricalcolo
del fabbisogno da soddisfare prioritariamente (circa 90.000 posti auto); mentre l’individuazione
di nuove aree idonee per la realizzazione di parcheggi nel sottosuolo ha consentito di ridefinire
le capacità potenziali attivabili a breve (circa 20.000 posti auto), sia attraverso un nuovo bando,
sia attraverso procedure di project financing o convenzionamento.
Per quanto riguarda infine l’elenco delle localizzazioni già verificate per l’inserimento nel
bando 2002, occorre sottolineare che esso non costituisce vincolo per l’individuazione di
ulteriori aree, all’interno dei singoli ambiti, fermo restando il limite del fabbisogno prioritario

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