Brezza Ticino: itinerario cicloturistico lungo l’asta del fiume Ticino (Collaborazione tecnico-scientifica alla predisposizione dello Studio di fattibilità)

 Brezza Ticino: itinerario cicloturistico lungo l’asta del fiume Ticino  (Collaborazione tecnico-scientifica alla predisposizione dello Studio di fattibilità)

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico di Città Metropolitana di Milano ( Settore Progettazione e Manutenzione Strade)

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

M. Evelina Saracchi [Capo progetto], Francesca Cella [staff PIM] Con i contributi di: Città Metropolitana di Milano (Settore Progettazione e Manutenzione strade - Ufficio Mobilità Dolce e Mitigazioni Ambientali), Provincia di Varese, Parco Lombardo della Valle del Ticino, Est Ticino Villoresi - Consorsio di Bonifica, Politecnico di Milano (Dipartimento ABC di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente costruito)

Codice Ricerca

CON_07_16

Data

Maggio 2016


Con il Bando “BREZZA, piste cicloturistiche connesse a VENTO” del 2014, Fondazione Cariplo ha contribuito a dare l’avvio allo studio e alla programmazione di una rete regionale di percorsi cicloturistici lungo gli affluenti del Po, connessi alla dorsale cicloturistica di connessione tra VENezia e TOrino lungo il fiume Po. Tra i 9 Studi di fattibilità finanziati, vi è quello relativo all’itinerario che si snoda lungo l’asta del fiume Ticino, con un tracciato lungo oltre 200 km, capace di mettere a sistema un’area vasta che, dai laghi Maggiore e di Lugano, costeggiando i Laghi di Varese e di Comabbio e seguendo le alzaie dei Navigli Grande (collegandosi anche con il centro del capoluogo lombardo) e di Bereguardo, giunge sino alla ciclabile VENTO nei pressi del ponte coperto di Pavia.
Il punto di partenza dello Studio di fattibilità è stato il concetto di “itinerario cicloturistico”: un percorso composto da tratte contraddistinte da disomogeneità intrinseche, dettate da esigenze legate alla loro
proprietà/gestione/manutenzione, per la maggior parte corrispondenti alle strade alzaie di servizio, intese come
“pertinenze idrauliche”, ossia beni strumentali alla gestione e manutenzione dei canali nonché al passaggio dei mezzi di servizio; queste disomogeneità hanno costituito un vincolo iniziale alla progettazione, che lo Studio non ha “annullato”, ma integrato in un’unica visione identitaria.
Da questo presupposto, sono stati definiti i seguenti obiettivi specifici di progetto:
– attribuire al tracciato una propria identità, in relazione alle specificità territoriali/turistiche dei diversi ambiti attraversati;
– assicurare l’accessibilità infrastrutturale e promuovere la fruizione dell’itinerario e dei territori;
– garantire la sicurezza, con adeguati requisiti infrastrutturali e sistemi di informazione (segnaletica e indicazioni); – promuovere la comunicazione (in merito al tracciato ed ai servizi all’utenza) attraverso le nuove tecnologie;
– sviluppare un modello di gestione replicabile.
La prima fase dello Studio ha riguardato l’individuazione del percorso, anche attraverso un “bici-tour”, che ha fornito elementi utili, sia per definire con maggiore precisione il tracciato e le sue caratteristiche infrastrutturali, sia per meglio “comprendere” i sistemi territoriali da esso attraversati. In relazione alle specificità evidenziate, l’itinerario è stato suddiviso in 6 tratte omogenee, per ciascuna delle quali (anche attraverso l’analisi di dati raccolti e organizzati in un Sistema Informativo) è stata fornita una descrizione che ne evidenzia la dimensione territoriale e percettiva (di area vasta e nell’immediato intorno), i principali elementi di attrattività e le opportunità di interscambio con altri sistemi di trasporto e con altri itinerari per la mobilità dolce.
Una successiva fase dello Studio ha riguardato la caratterizzazione infrastrutturale del tracciato:
– per i tratti esistenti, è stata specificata in modo dettagliato la tipologia di sede e di fondo e sono stati evidenziati i nodi e tronchi critici, tra i quali anche le parti dell’itinerario lungo la viabilità ordinaria, utilizzati dalle biciclette in promiscuo con il traffico veicolare;
– per le parti mancanti, è stato indicato, sia il tracciato di massima proposto (o già oggetto di progettazione o desunto dagli strumenti di pianificazione comunale), sia un percorso alternativo, generalmente lungo la viabilità esistente, individuato al fine di garantire la completa continuità di percorrenza dell’itinerario anche nello stato attuale.
Sono, quindi, stati definiti gli interventi progettuali da attuare al fine di garantire continuità e sicurezza all’intero itinerario, facendo riferimento a soluzioni tipologiche delle intersezioni/attraversamenti ed a sezioni tipo del tracciato (predisposte nell’ambito dello Studio di fattibilità stesso e a cui corrispondono costi parametrici unitari, utilizzati per la costruzione dei  quadri economici complessivi di ciascuna tratta). A seconda dei casi, le opere proposte riguardano:
– l’adeguamento/messa in sicurezza di nodi e di tronchi particolarmente pericolosi;
– la realizzazione di tratte mancanti o di percorsi alternativi ai tratti che ad oggi utilizzano la viabilità ordinaria in promiscuo con il traffico veicolare, recependo, laddove disponibili, le previsioni già oggetto di altre procedure progettuali o fornendo soluzioni specificatamente individuate (a fronte di verifiche con le indicazioni di PGT e/o PGTU e di una disamina sui possibili vincoli/condizionamenti ambientali ed insediativi al contorno).
Completano lo Studio gli approfondimenti (predisposti dagli altri soggetti coinvolti nella sua redazione) relativi a: – il piano della comunicazione e promozione turistica, con creazione del logo e predisposizione dello schema generale del portale web e di un’app per smartphone;
– il modello di gestione, secondo uno schema che garantisca la sostenibilità economica del progetto e fornisca un modello di governance innovativo e replicabile.

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