Sguardi tra I residui
Alice Giulia Dal Borgo, Emanuele Garda, Andrea Marini (a cura di)
Mimesis Edizioni, Milano 2017
pp. 348
Il volume qui presentato raccoglie e integra i contributi del Convegno “Sguardi tra i residui. I luoghi dell’abbandono tra rovine, utopie ed eterotopie” organizzato dal Laboratorio Permanente sui Luoghi dell’Abbandono e svoltosi l’11 Novembre 2015 presso l’Università degli Studi di Milano. Le riflessioni, gli stimoli alla ricerca, i percorsi di analisi, le domande, i casi di studio, le visioni che gli Autori hanno voluto offrire nei loro testi sono caratterizzati da un approccio interdisciplinare e multiscalare che permette di avvicinarsi al tema dell’abbandono dei luoghi da punti di vista differenti e complementari, che si integrano e completano posando su di esso sguardi attenti, profondi, dialettici e mai banali e restituendo tutta la complessità di un fenomeno assunto a paradigma del vivere contemporaneo, tra rovine, utopie ed eterotopie.
Autori
Alice Giulia Dal Borgo è Ricercatore confermato presso il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, dove insegna Geografia regionale e Analisi e comunicazione ambientale e paesaggistica. I suoi ambiti privilegiati di indagine riguardano l’analisi, la tutela e la valorizzazione dei paesaggi culturali, le relazioni uomoambiente, i processi di sviluppo sostenibile e di partecipazione, con particolare riferimento alle regioni alpine e all’Oceania, sia in ambito rurale che urbano. Nel 2015 ha curato, insieme a Rosalba Maletta, il volume Paesaggi e luoghi buoni. La comunità e le utopie tra sostenibilità e decrescita, uscito per Mimesis nella collana Kosmos.
Emanuele Garda (1977), laureato in urbanistica e dottore di ricerca in Progetti e Politiche Urbane, opera da numerosi anni come consulente e progettista per pubbliche amministrazioni e società private. Ha collaborato a ricerche con il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano e con il Centro Studi sul territorio “Lelio Pagani” (CST) dell’Università degli Studi di Bergamo. È professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino.
Andrea Marini, laureato in Filosofia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze dei Beni Culturali e Ambientali con una tesi sulla problematica dei luoghi abbandonati dal titolo Paesaggi Interrotti. Geostoria e Geofilosofia dei luoghi abbandonati. È membro e collaboratore di Armes Progetti. I suoi interessi di ricerca abbracciano vari ambiti tra cui la geofilosofia, la filosofia, la geografia, la storia, l’architettura, l’urbanistica e l’ecologia, in particolare riguardo i problemi legati al paesaggio, al soundscape, al consumo di suolo, all’estetica dei luoghi urbani e rurali e al rapporto tra uomo, spazio e territorio. Le sue pubblicazioni più recenti e significative sono: Il territorio è la casa dell’uomo: il progetto umano da habitat ad eu-topia (2015) e, con Emiliano Tolusso, La geografia dopo la fine del Mondo. Potenzialità e prospettive del concetto di “hyperobject” nei problemi della geografia contemporanea.