Le iniziative dei comuni della città metropolitana di Milano a sostegno dello sviluppo economico
Informazioni
Attività svolta su incarico di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza
Franco Sacchi
Alberta de Luca [collaboratrice esterna]
CON_06_18
Ottobre 2019
La ricerca è finalizzata a individuare le iniziative dei Comuni che possono rappresentare un sostegno per le imprese presenti sui propri territori ma anche giocare un ruolo importante in un’ottica di attrattività e rafforzamento del tessuto produttivo e di insediamento di nuove attività economiche. La ricognizione è stata effettuata su un campione di comuni selezionato in base alla dimensione (>15.000 abitanti) e/o alla presenza di imprese attive (>1.000 imprese).
I 41 comuni individuati sono rappresentativi di tutte le Zone omogenee della Città metropolitana di Milano. Si è scelto di escludere dall’analisi il Comune di Milano, in quanto eccessivamente disomogeneo per dimensione e funzioni insediate.
Una prima ricerca desk delle diverse iniziative ha utilizzato principalmente tre tipologie di fonti: la Sezione Operativa dei Documenti Unici di Programmazione (DUP) che contiene gli obiettivi delle Amministrazioni ; i documenti, forniti da Assolombarda, relativi a protocolli, lettere di intenti e tavoli su differenti temi (dalla fiscalità locale all’occupazione, l’alternanza scuola-lavoro, l’imprenditoria giovanile, la competitività e l’attrattività, i servizi ai lavoratori) e specifiche policy (l’insediamento di incubatori, il drenaggio e la gestione delle acque meteoriche nelle aree produttive, le linee-guida per gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica, ecc.); infine, altri documenti relativi a iniziative specifiche di livello locale e sovra-locale.
L’analisi dei documenti di programmazione è stata integrata con interviste ad alcuni amministratori locali. Le interviste sono state strutturate in due parti: la prima ha riguardato aspetti di carattere generale e ha avuto l’obiettivo di comprendere sia il ruolo dei Comuni nella promozione dello sviluppo economico che l’efficacia delle misure individuate nella fase analitica dei documenti di programmazione (politiche di sviluppo immateriali, politiche di sviluppo materiali, contributi e incentivi, misure fiscali, servizi dedicati e semplificazione). La seconda parte è entrata nello specifico di quelle azioni che l’Amministrazione ritiene particolarmente rilevanti: il coinvolgimento delle imprese, la dimensione strategica di medio-lungo periodo, la varietà delle iniziative volte ad accrescere l’attrattività del territorio, l’integrazione tra politiche a livello sovracomunale.
Cinque sono le principali indicazioni che emergono dall’analisi condotta.
1.L’efficacia dell’azione delle Amministrazioni comunali a sostegno dello sviluppo economico si esplica principalmente in quegli ambiti che rappresentano il campo di azione tradizionale dei Comuni e che sono volte a migliorare le condizioni localizzative e di “contesto”, materiali e immateriali, delle imprese.
a.Le azioni materiali: dal recupero di aree dismesse alle azioni di miglioramento delle condizioni ambientali, compresi gli interventi di bonifica, il miglioramento dell’accessibilità delle aree produttive e di servizi, ecc.
b.I servizi: dalla promozione e il sostegno di imprese giovanili, progetti sperimentali (start-up), coworking e incubatori, alle azioni di supporto alle imprese come la diffusione di fibra ottica e l’aggiornamento dell’anagrafe delle imprese, allo sviluppo del capitale umano attraverso la formazione e l’orientamento al lavoro.
c.La semplificazione: ancora affidata al solo SUAP, ove la cogenza della norma (il DPR 160/10) obbliga i Comuni agli standard richiesti ma non stimola azioni e misure concrete e realmente innovative per l’elaborazione di regolamenti unici e la definizione di iter temporali di risposta certi.
2.L’efficacia delle misure in materia di politiche fiscali, contributi e incentivi è piuttosto limitata anche in ragione dell’esiguità dell’effettivo margine di manovra, con particolare riferimento al valore delle “poste” in gioco. Sebbene frequentemente adottate e caratterizzate da un discreto grado di operatività, tali misure hanno per lo più valenza simbolica e sono rilevanti solo in quei contesti caratterizzati da piccole imprese.
3.Il marketing territoriale, tornato recentemente al centro del dibattito e dei documenti programmatici, non può prescindere da altri tipi di misure – le azioni materiali, i servizi e la semplificazione – di cui rappresenta una sorta di completamento. In tal senso, le esperienze che stanno maturando in seno al programma “AttrACT” possono costituire un interessante campo di sperimentazione e valutazione.
4.Le azioni immateriali (tavoli, consulte ma anche agende e programmi) richiedono un forte investimento in termini di coordinamento, soprattutto se condotte a scala sovra-locale. Per questo motivo sono auspicabili forme di accompagnamento, anche alla luce di esperienze giudicate positive dalle Amministrazioni.
5.Le misure che risultano maggiormente efficaci, anche nella percezione dei soggetti intervistati, suggeriscono, a livello di sistema, di sostenere una programmazione dello sviluppo di medio-lungo periodo, mettere in movimento relazioni e trattare politiche e progetti oltre i confini istituzionali dei singoli Comuni e interagire in forma strutturata con una pluralità di attori pubblici e privati.