Approvato lo Statuto della Città Metropolitana di Milano
di Redazione
Chiusa la fase costituente, quali sfide attendono il nuovo Ente?
Il 22 dicembre la Conferenza Metropolitana, composta da tutti i Sindaci dei Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Milano, ha approvato lo Statuto del nuovo Ente. La proposta pervenuta dal Consiglio metropolitano, che l’ha approvata a larga maggioranza il 18 dicembre scorso, ha visto 91 voti favorevoli, 5 contrari e 3 non votanti, dei 99 (su 134) Sindaci o delegati presenti al voto.
Un risultato che consegna al Sindaco e al Consiglio metropolitano un segnale forte, certamente di condivisione rispetto alle scelte operate nello Statuto, ma soprattutto di forti aspettative rispetto al potenziale del nuovo Ente.
Lo Statuto approvato non si limita a essere un documento di principi che disciplina l’organizzazione e il funzionamento dell’Ente. Prova infatti a cogliere la “sfida” della L 56/2014, che offre la possibilità di costruire uno strumento innovativo, in grado, oltre a dettare i principi generali, di identificare modalità operative, individuare le funzioni specifiche e orientare le politiche che la Città metropolitana vuole affrontare.
I 70 articoli, organizzati in 5 parti, restituiscono la natura di uno Statuto corposo e strutturato.
La Parte I, “Disposizioni generali”, tratta in particolare tre questioni fondamentali: gli istituti di partecipazione, gli organi e le zone omogenee. Agli istituti di partecipazione è dedicato ampio spazio, articolando una serie di modalità e strumenti utili a favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita dell’Ente: la possibilità di avanzare istanze e petizioni, di promuovere deliberazioni di iniziativa popolare e referendum, sia di indirizzo sia propositivi e abrogativi. Viene inoltre individuato il “Forum metropolitano della società civile”, come base stabile di confronto tra gli amministratori e i cittadini.
Altro tema centrale è quello sugli Organi, dove emergono scelte precise e fondamentali, in particolare per il futuro. Lo Statuto prevede in via privilegiata l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano, rimandando solamente alla norma transitoria le elezioni di secondo livello. Una scelta non scontata, che necessariamente rimanda alle due note condizioni: la definizione delle Zone omogenee di ambito sovracomunale e delle municipalità nel comune capoluogo.
La Parte II, “Funzioni”, è forse quella più atipica rispetto ai classici contenuti statutari e che esprime maggiori novità e intenzionalità in merito alle prospettive operative della Città metropolitana. Entro un quadro legislativo in divenire, con la Regione che deve ancora adeguare le normative di riferimento alla L 56/2014, nello Statuto si fa una scelta forte, per certi versi anticipatrice: entrare nei contenuti delle funzioni. Dal Piano strategico alle prerogative di pianificazione territoriale generale e ambientale, da mobilità e trasporto pubblico alla promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, fino alla gestione dei servizi pubblici. Lo Statuto ne detta i contenuti, le prerogative, le modalità, facendo emergere nel complesso un quadro decisamente rafforzato rispetto alle passate prerogative della Provincia.
La Parte III, “Organizzazione”, oltre a definire, nel solco delle “Bassanini”, i principi generali e le caratteristiche del modello organizzativo, si incarica di configurare il sistema di direzione, il ruolo del Segretario generale, le modalità di conferimento degli incarichi, la disciplina specifica in materia di bilancio e di controlli interni, le forme di rendicontazione e di valutazione delle performances, per poi concludere sulla questione degli organismi partecipati.
La parte finale dello Statuto è dedicata alle “Disposizioni transitorie e finali”.
Chiusa la fase costituente, quali sono dunque le prime sfide per il futuro nella fase di start up della Città metropolitana?
Ci limitiamo qui ad accennarne alcune, le più urgenti, rimandando i contenuti a prossimi approfondimenti:
- l’avvio del processo di formazione del Piano strategico, che da Statuto dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2015;
- la definizione delle Zone omogenee, seguendo con attenzione il percorso di configurazione delle municipalità di Milano, in vista dell’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano;
- l’avvio di un percorso di riorganizzazione interna dell’Ente, in ragione delle nuove funzioni e dei rinnovati obiettivi, nonché dei tagli di personale, da trasferire ad altri enti pubblici, come richiesto dalla legge di stabilità;
- una attenta valutazione sul bilancio dell’Ente, in particolare in relazione all’erogazione dei servizi.