Collaborazione al percorso di formazione del bando di concorso “Conoscere, valorizzare, riqualificare e riutilizzare il Parco di Monza”
Informazioni
Attività istituzionale svolta a favore dei Comuni di Milano e di Monza
Franco Sacchi
Fabio Bianchini [capo progetto], Francesca Boeri, Paola Pozzi [staff PIM]
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Febbraio 2006
Il rinnovato interesse nei confronti del Parco di Monza, confermato dall’iniziativa regionale del concorso per il recupero della Villa Reale, riporta al centro dell’attenzione la tutela e la valorizzazione della risorsa ambientale, storica e culturale rappresentata dal Parco di Monza e la necessità di un progetto di più ampio respiro che tenga conto dell’esigenza di reperire nuove risorse per il suo mantenimento e valorizzazione, a cominciare da uno sforzo immaginativo che ne assicuri vitalità e continuità di utilizzo, ne rilanci le attività e ne diversifichi l’offerta, mantenendo il livello delle sue potenzialità di attrattore al di là di singoli episodi saltuari. A partire da tali riferimenti è sorta, da parte dei Comuni di Milano e di Monza, l’esigenza di verificare le condizioni per predisporre il bando di concorso per la riqualificazione del Parco.
Il contributo del Centro Studi PIM costituisce un compendio delle notizie relative alla genesi storica e alle principali questioni territoriali che interessano tale rilevante risorsa ambientale. Il materiale raccolto restituisce anche un quadro aggiornato delle diverse problematiche che investono il Parco, fornendo alcune prime considerazioni di merito.
In tal senso il Parco appare paradigmatico per una feconda riflessione sul tema della reciproca interazione tra interpretazioni alla scala urbana e territoriale e a quella del singolo manufatto. Le analisi effettuate ci consegnano l’immagine di un’area in cui strutture e valori dell’ambiente naturale si intrecciano con quelli del paesaggio antropico e culturale, dando origine a virtuose sinergie ma anche a pericolose interferenze, fra aree boscate, strutture sportive, campi, ville e cascine.
A partire dalle operazioni di restauro, recupero dell’identità, assegnazione agli edifici di usi compatibili e dotazione dei servizi necessari, che hanno consentito di iniziare a restituire l’impianto del Parco alle sue qualità originarie, si tratta ora di considerare la possibilità di un confronto offerta dallo strumento concorsuale, in modo da configurare uno strumento organico, in grado di condizionare l’intero modello di valorizzazione e sviluppo del Parco, tenendo conto delle potenzialità e delle aspettative, anche di natura sociale ed economica.
Il progetto di questo ambito di territorio deve anche sapersi confrontare con aspetti che riguardano componenti diverse da quelle più specificamente relative all’ambiente e al paesaggio e che interessano, ad esempio, l’accessibilità, la mobilità, la sosta, le diverse forme di inquinamento, le funzioni insediate, con i relativi effetti sul contesto urbano, le modalità e intensità di fruizione e i conflitti tra le esigenze degli abituali fruitori del Parco, che lo vivono come un grande giardino urbano e quelle del pubblico delle grandi manifestazioni, come il Gran Premio di Formula 1.
Gli interventi effettuati finora sul Parco hanno prodotto esiti positivi, ma non appaiono sufficienti a guidare e, soprattutto, a favorire un processo di riqualificazione e sviluppo più complessivo per l’ambito del Parco.
Nel quadro della definizione del DPP si rilevano pertanto le seguenti necessità:
- estendere l’analisi delle connessioni urbanistiche-territoriali anche al di fuori dei limiti amministrativi di Monza, valutando l’opportunità di ampliare l’area del Parco;
- valutare la consistenza e la qualità dei fenomeni di natura sociale ed economica che investono questo ambito e ne condizionano le dinamiche di sviluppo con evidenti riflessi sull’assetto del Parco e sulle sue modalità di gestione e fruizione, per definire le indicazioni di natura prescrittiva o propositiva da assumere nell’ambito delle linee guida del bando di concorso;
- formulare un quadro di obiettivi cui riferire l’azione programmatoria del concorso, estesi agli aspetti di contenuto socio-economico, gestionale, attuativo e di controllo, alla cui logica ancorare i criteri di intervento;
- formulare un quadro delle possibilità/capacità di intervento pubblico, per fornire ai soggetti coinvolti o interessati, sia pubblici che privati, una efficace definizione del contesto e delle opportunità di una sua evoluzione;
- precisare l’area interessata dal concorso in relazione alla situazione venutasi a creare con l’acquisizione da parte della Regione della quota parte del Comune di Milano della Villa Reale, in modo da evitare dannose sovrapposizioni e individuare efficaci e coordinate modalità di intervento.