Collaborazione al processo di pianificazione strategica della Città metropolitana di Milano

 Collaborazione al processo di pianificazione strategica della Città metropolitana di Milano

Informazioni

Tipologia Attività

Attività Istituzionale a favore di Città Metropolitana di Milano

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Dario Corvi [capo progetto] Angelo Armentano, Francesca Boeri, Maria Evelina Saracchi, Piero Nobile [staff PIM], Elena Corsi, Chiara Grandino [collaboratori esterni]

Codice Ricerca

IST_04_15

Data

Marzo 2016


L’attività, svolta nell’arco di circa un anno, ha visto la realizzazione di una serie di attività di supporto al processo di pianificazione strategica della Città metropolitana di Milano, che hanno complessivamente contribuito alla redazione del Piano strategico triennale del territorio metropolitano.
Il processo si è sviluppato su quattro fasi di lavoro.
1. Innesco, programmazione e avvio del processo, con la definizione degli indirizzi del Piano strategico e delle specifiche modalità operative d’azione. In questa fase, oltre al percorso istituzionale, si sono identificate le forme di interazione e partecipazione allargata alla società metropolitana.
2. Inventario posizioni e prospettive, che ha portato alla definizione della Mappa delle idee, un documento di posizionamento politico e culturale, utile a guidare la costruzione del Piano strategico e l‘azione di Città metropolitana, costituendo così un quadro di riferimento per una pluralità di attori, a partire dai Comuni.
3. Costruzione tecnico-politica della proposta di Piano strategico, con la definizione dei contenuti amministrativi e operativi.
4. Approvazione del Piano strategico, attraverso il percorso politico-amministrativo.
Nel merito, la costruzione del processo di pianificazione strategica – e in senso più ampio di avvio della Città metropolitana – ha richiesto un doppio sguardo, che sapesse, da una parte, interpretare la fase attuale, prospettando azioni nel breve periodo, dall’altra, avere una visione al futuro, prefigurando ciò che potrebbe essere la Città metropolitana “a regime”. Da qui il titolo “Milano. Metropoli reale, metropoli possibile”, che accosta il necessario stile realistico e pragmatico dovuto all’attuale scenario, a una visione strategica di sviluppo.
Attraverso il Piano strategico si propone un nuovo ruolo per Città metropolitana, intesa come istituzione che cura lo sviluppo strategico del territorio metropolitano, funzionale a riorganizzare una serie di relazioni più ampie, capace di catalizzare risorse e progetti e di semplificare i processi decisionali, con una nuova collocazione nella governance dei processi. Il Piano si propone di lavorare su un doppio binario: a livello locale, immaginando Città metropolitana come Ente di programmazione e come “aggregatore” dei grandi servizi di area metropolitana (a partire da trasporto pubblico, acqua, energia e rifiuti); a livello globale, agendo nelle reti di città.
Il processo di costruzione del Piano si è fondato su un approccio inclusivo, con un’interazione attiva e continua con i Comuni, riuniti per Zone omogenee, le rappresentanze socio-economiche del territorio, attraverso il “Tavolo metropolitano per lo sviluppo” e gli attori del territorio, attraverso interviste, incontri dedicati e discussioni pubbliche.
La Mappa delle idee, individua sei strategie per una metropoli: agile e performante; creativa e innovativa; attrattiva e aperta al mondo; intelligente e sostenibile; veloce e integrata; coesa e cooperante. In linea con le strategie, il Piano strategico individua sei piattaforme progettuali che costituiscono indirizzo per l’azione di Città metropolitana, sulle quali si innestano 38 progetti.
Le piattaforme hanno un carattere trasversale e rappresentano una “base aperta”, sulla quale si possono integrare progettualità attraverso il contributo di una pluralità di soggetti.
In modo complementare, il lavoro svolto nei tavoli territoriali ha fatto emergere, per ciascuna Zona omogenea, una “agenda dal territorio”, che si propone come indirizzo per l’azione dei Comuni, delineandone la vocazione futura. L’agenda è alimentata da una varietà di progetti e azioni che i Comuni delle Zone omogenee, lavorando insieme, possono mettere in campo. I progetti più ricorrenti riguardano mobilità, semplificazione amministrativa, gestione in forma associata di servizi locali, rigenerazione urbana, parchi e agricoltura, innovazione.
In continuità con le politiche praticate dal Comune di Milano negli ultimi anni, il Piano individua poi un campo di questioni di rilevanza metropolitana che richiedono dialogo, coordinamento e partnership non solo tra Città metropolitana, Comune centrale, Comuni e rispettive agenzie, ma anche tra una varietà di attori di diversa natura e livello.
Per dare concretezza a tali indirizzi, il Piano individua gli strumenti da utilizzare per organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie, propone modalità di monitoraggio, rendicontazione e aggiornamento del Piano stesso e, infine, identifica linee da seguire per attivare interazioni con i soggetti pubblici e privati di riferimento.
Il Piano apre così lo sguardo alla “metropoli possibile”, nella prospettiva di sviluppo dell’Agenda strategica. Si individuano in tal modo alcune prospettive di lavoro per l’azione di più lungo periodo di Città metropolitana che non esauriscono il campo delle politiche che potranno essere sviluppate, ma che fissano delle priorità d’azione per il futuro

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