Collaborazione alla stesura del Piano Generale del Traffico Urbano del Comune di Meda

 Collaborazione alla stesura del Piano Generale del Traffico Urbano del Comune di Meda

Informazioni

Tipologia Attività

Attività Istituzionale a favore del Comune di Meda

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Mauro Barzizza [capo progetto], Maria Evelina Saracchi, Matteo Gambino [staff PIM], Sara Bonvissuto [collaboratore esterno], Alessandro Arena, Alessandro Riva [stage]

Codice Ricerca

IST_12_15

Data

Maggio 2015


Nell’ambito del Programma di collaborazione (2015) PIM-Comune di Meda (comune socio del Centro Studi PIM) è stata svolta un’attività di supporto tecnico-scientifico alla struttura tecnica comunale finalizzata alla stesura del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU), in forma idonea per l’adozione da parte della Giunta comunale.

Il Codice della Strada (art. 36 del Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285) prevede l’obbligo per i comuni con più di 30.000 abitanti ovvero comunque interessati da rilevanti problematiche di circolazione stradale di dotarsi di un Piano Urbano del Traffico, da elaborare nel rispetto delle “Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico”, emanate dal Ministero dei Lavori pubblici il 24 giugno 1995. Il PGTU è uno strumento tecnico-amministrativo di breve periodo, finalizzato a conseguire il miglioramento delle condizioni della circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico, il contenimento dei consumi energetici, nel rispetto dei valori ambientali e fa riferimento alle infrastrutture esistenti e ai progetti in fase di attuazione, rispetto ai quali individuare gli interventi di riorganizzazione dell’offerta e di orientamento della domanda.

Il PGTU viene adottato dalla Giunta comunale e viene poi depositato in visione al pubblico, con relativa contestuale comunicazione di possibile presentazione di osservazioni anche da parte dei cittadini. Successivamente il Consiglio comunale delibera sulle proposte di Piano e sulle eventuali osservazioni presentate (con possibilità di rinviare il PGTU in sede tecnica per le modifiche necessarie) e procede, infine, alla sua adozione definitiva. Il PGTU è costituito da due parti: la fase analitica e la fase propositiva/progettuale precedute da una sintesi delle previsioni infrastrutturali di medio-lungo periodo, al fine di programmare nel breve periodo interventi in sintonia con tali previsioni di più ampio respiro.

La fase analitica consiste nella lettura/valutazione della situazione attuale, per tutte le componenti della mobilità (veicoli privati e pubblici, pedoni e ciclisti), ottenuta mediante:

  • la lettura della documentazione dalle fonti ufficiali e la raccolta di informazioni sul campo (da parte degli agenti della Polizia Locale e dei tecnici comunali), oltre a specifici sopraluoghi e al confronto con i tecnici comunali;
  • la ricostruzione/rappresentazione dei percorsi e del servizio offerto dal Trasporto Pubblico Locale;
  • la ricostruzione/rappresentazione dei carichi di traffico con una campagna di rilievi specifici;
  • l’analisi dell’incidentalità e la determinazione del costo La fase propositiva in coerenza con il PGT, fornisce:
  • gli obiettivi, le linee di indirizzo sugli interventi previsti/proposti sulla rete della mobilità (riqualificazione di strade-intersezioni, opere di moderazione del traffico, individuazione di isole ambientali, modifiche ai sensi di circolazione, percorsi ciclo-pedonali );
  • la classificazione funzionale della rete viaria individuando due scenari temporali: il primo di Piano, il secondo di più ampio respiro, contemplando la realizzazione della tratta B2 della A36 Autostrada Pedemontana e opere

Tra gli interventi proposti dal Piano si richiama l’attenzione sulle seguenti proposte:

  • realizzazione di ambiti a precedenza pedonale (lungo le vie Solferino, Cialdini, Garibaldi, Taro, piazza Cavour) ed isole ambientali, interne alla maglia viaria comunale, finalizzate al recupero della vivibilità e ad incentivare la mobilità dolce;
  • realizzazione di percorsi ciclabili di connessione con i principali poli attrattori della città (centri di vita dei quartieri, Comune, centri scolastici, parchi, aree di fruizione, stazione ferroviaria, ) e la messa in sicurezza/recupero di spazi per la mobilità debole lungo le vie Brianza, Cialdini, Indipendenza, Trieste, della Pace, ecc.;
  • ottimizzazione/incremento dell’offerta di sosta, anche con l’introduzione di sensi unici e il miglioramento dell’accessibilità ai parcheggi;
  • interventi atti a proteggere l’area centrale dal traffico parassitario di attraversamento, che verrà indirizzato su specifici assi viari (cfr. classificazione funzionale della rete stradale) disincentivando, nel contempo, l’utilizzo di strade locali all’interno degli ambiti residenziali, mediante l’attuazione di isole ambientali-Zone 30, caratterizzate da interventi di moderazione della velocità e da una maggior sicurezza per la componente debole pedoni e cicli

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