Collaborazione ed assistenza nella redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Monza d Brianza

 Collaborazione ed assistenza nella redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Monza d Brianza

Informazioni

Tipologia Attività

Attività istituzionale a favore della Provincia di Monza e Brianza - Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Nobile Pierluigi [capo progetto], Angelo Armentano, Mauro Barzizza, Fabio Bianchini, Francesca Boeri, Francesca Cella, Alma Grieco, Pietro Lembi, Claudio Paraboni, Paola Pozzi, Evelina Saracchi, Cinzia Vanzulli [staff PIM] Amedeo Cedro, Paolo Rigamonti, Umberto Vascelli Vallara [coordinamento tecnico] [collaboratori esterni] Emanuele Garda, Ilaria Parisi, Aldo e Francesco Redaelli, Marco Rota, Michele Schiavulli, [collaboratori esterni] Roberto Busi, Ezio Micelli, Paolo Riganti, Michele Rossi, Fabio Saldini [Comitato Tecnico Scientifico]

Codice Ricerca

IST_20_10

Data

Febbraio 2016


Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Monza e della Brianza, realizzato con la collaborazione del Centro Studi PIM, è stato adottato il 22 dicembre 2011 dal Consiglio Provinciale. Il Piano si propone di governare il territorio brianteo, a partire dalle caratteristiche di questa porzione delle regione urbana, con le sue specificità economiche, sociali e insediative. Un territorio ad altissima densità abitativa, caratterizzatosi nel tempo per l’eccezionale presenza di imprese, oltre che per le perduranti bellezze paesaggistiche. Un territorio in trasformazione, interessato dalla localizzazione di un’infrastruttura come la Pedemontana, che ne ridisegnerà profondamente i connotati.
Il PTCP è stato orientato da alcuni “principi base”, che possono essere così sintetizzati:

realizzazione di un piano “leggero”, semplice, con poche prescrizioni chiare e condivise;

controllo del consumo di suolo attraverso l’individuazione di vaste aree del territorio provinciale da assoggettare a tutela attraverso le varie forme previste dalla normativa vigente;

attenzione allo spazio aperto, ai suoi ruoli e significati, che comporta, accanto alle necessarie salvaguardie, l’assunzione di logiche “progettuali” volte a implementare le qualità ecologiche e paesaggistiche, a valorizzare gli elementi di forza o le specificità locali presenti, a incrementarne l’accessibilità e costruire nuove occasioni di fruizione;

riordino e razionalizzazione dell’assetto insediativo attraverso operazioni di riqualificazione degli spazi edificati esistenti, delle aree produttive o di altri spazi interessati da evidenti “distorsioni” (degrado, congestione, sottoutilizzo, ecc.);

rilancio della vitalità economica e della vocazione produttiva locale, favorendo e irrobustendo la rete di interconnessioni tra imprese, società e territorio (la “Brianza che fa sistema”).
Riordino/razionalizzazione dell’assetto insediativo e tutela/valorizzazione degli spazi aperti rappresentano dunque gli assi centrali della strategia di piano.
In questo quadro, tre sono le principali mosse che compie il PTCP per rilanciare i processi di sviluppo a partire da un utilizzo più razionale, ordinato e consapevole delle risorse territoriali disponibili.

Sistema insediativo. Il Piano si incarica di promuovere/orientare lo sviluppo urbanistico/territoriale per scongiurare fenomeni di dispersione e sfrangiamento, recuperando le aree dismesse, compattando e densificando, quando possibile, la trama insediativa. In questo quadro, le nuove espansioni residenziali dovranno essere realizzate entro ambiti di accessibilità sostenibile, mentre i nuovi insediamenti produttivi dovranno essere localizzati secondo condizioni di compatibilità urbanistica/logistica, oltre che ambientale-paesaggistica. Innovazione, infine, per le grandi strutture di vendita: si stabilisce che non ne è consentita la realizzazione salvo che il Piano di settore per il commercio ne dimostri la necessità.

Infrastrutture per la mobilità. Viene posta particolare attenzione:

alla gerarchizzazione della rete esistente per un suo migliore e più efficiente utilizzo, attribuendo importanza strategica anche ai legami che sussistono tra sistema infrastrutturale e sistema insediativo: uno degli obiettivi principali è infatti quello di “decongestionare progressivamente la Brianza dal traffico, che rappresenta un costo aggiuntivo rilevante, oltre che un grave disagio, per famiglie e imprese”;

alla costruzione di un’efficiente rete di trasporto pubblico, in grado di garantire un servizio capillare interno alla Brianza e le necessarie interazioni con gli ambiti esterni;

all’organizzazione di centri di interscambio, che consentano l’integrazione delle reti e dei servizi e favoriscano il trasferimento modale verso il trasporto pubblico.

Verde, agricoltura e paesaggio. L’approccio di fondo è quello di non esaurire la manovra attraverso l’apposizione di “vincoli quantitativi”, per quanto rilevanti (l’insieme degli ambiti soggetti a salvaguardie di diversa natura, copre circa l’85% delle aree libere), ma di procedere, attraverso processi di copianifi-cazione, ad una serie di azioni concrete e condivise. Esse comprendono, tra l’altro, le previsioni relative a:

la rete verde di ricomposizione paesaggistica, entro cui non possono essere realizzate nuove edificazioni e opere che comportino l’impermeabilizzazione dei suoli;

gli ambiti di azione paesaggistica, concepiti per ridare un nuovo senso agli spazi aperti altrimenti residuali, visti come un bene comune da sottrarre alle aree degradate;

l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico, svolta di concerto ai Comuni, nella consapevolezza che l’agricoltura riveste un ruolo fondamentale dal punto di vista produttivo ma anche paesaggistico e ambientale;

la riscoperta della bellezza del territorio e la tutela e la costruzione del paesaggio, attraverso la diffusione della conoscenza dei valori paesaggistici, la promozione della qualità progettuale, l’individuazione e la salvaguardia di ambiti e percorsi di fruizione paesaggistica del territorio.

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