Consulenza tecnica e informatica per la predisposizione di elaborati specialistici e di dettaglio, per la redazione di parte del Quadro di Riferimento Programmatico afferente allo Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’Autostrada Regionale Cispadana “dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara sud sulla A13”
Informazioni
Attività svolta su incarico di Policreo Società di Progettazione S.r.l.
Franco Sacchi
Cristina Alinovi (capo progetto), Fabio Bianchini (capo progetto), Francesca Boeri, Francesca Cella, Alma Grieco, Claudio Paraboni, Cinzia Vanzulli [staff PIM], Sara Bonvissuto, Dario Corvi [collaboratori esterni]
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Febbraio 2013
Il Centro Studi PIM è stato chiamato a collaborare alla stesura del SIA del progetto definitivo della CISPADANA “dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13”, fornendo contributi specifici per quanto riguarda il Quadro di riferimento programmatico.
La finalità è stata quella di verificare la coerenza dell’intervento stradale rispetto ai differenti strumenti della programmazione e della pianificazione di settore e territoriale e rispetto alle più generali strategie di riassetto della mobilità nell’area emiliana.
Il “Quadro di riferimento programmatico” fornisce, quindi, gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra l’opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale. Tali elementi costituiscono parametri di riferimento per la costruzione del giudizio di compatibilità ambientale. Nello specifico vengono analizzate le previsioni della pianificazione a scala sovraregionale, provinciale, comunale e vengono individuati i vincoli di natura paesaggistica, ambientale e storico – monumentale che insistono sull’area di intervento, motivandone eventuali conformità o disarmonie.
Nella stesura del “Quadro di riferimento programmatico”, dopo una prima descrizione sintetica della natura dei beni e servizi offerti dalle opere progettate (con riferimento alle strategie comunitarie, nazionali, regionali e locali), sono stati analizzati nel dettaglio gli strumenti della programmazioni di settore e della pianificazione territoriale e urbanistica, ai diversi livelli istituzionali, ossia:
il Libro Bianco della Commissione Europea;
il Piano Generale Dei Trasporti (PGT);
il Piano Generale della Mobilità (PGM);
il Documento di Programmazione Economica Finanziaria (DPEF) 2010-2013;
il Piano Nazionale per la Logistica;
Quadro Strategico nazionale 2007-2013;
il Piano di Assetto Idrogeologico del Fiume Po (PAI);
il Piano stralcio di Assetto Idrogeologico del Fiume Reno;
il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) 2012-2015 della Regione Emilia – Romagna;
il Piano Territoriale Regionale (PTR);
il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) e il Piano Paesaggistico Regionale (PPR);
il Piano Regionale Integrato dei Trasporti dell’Emilia – Romagna;
il Programma speciale d’area “Territorio rurale della Pianura Cispadana”;
il Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia – Romagna;
il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna (con i relativi Piani di settore);
i Piani Regolatori vigenti (PRG), Piani Strutturali Comunali (PSC), Regolamenti Urbanistico Edilizi(RUE), Piani Operativi Comunali (POC) di ciascun Comune attraversato.
Per ciascuno dei documenti presi in considerazione, è stata fornita una descrizione delle finalità e dei contenuti, evidenziandone gli obiettivi (con particolare riferimento agli aspetti di tipo infrastrutturale) e individuando gli elementi caratterizzanti il territorio che risultano direttamente interessati dal transito della nuova infrastruttura allo studio (anche sotto il profilo normativo), per potere, infine, stabilire il grado di coerenza tra il progetto stesso e le indicazioni della programmazione e pianificazione.
Analogamente è stato fatto per il sistema dei vincoli, prendendo in considerazione e confrontando con il tracciato allo studio:
i vincoli ambientali e storico monumentali;
i vincoli paesistici-ambientali e architettonici;
le Zone di Protezione Speciale (ZPS) “Siepi e Canali di Resega-Foresto” (prov. Modena) e SIC-ZPS della Rete Natura 2000 (“Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico”) (prov. Ferrara).