Inquadramento Territoriale e Sistema della Mobilità del Comune di Castellanza. Studio finalizzato alla revisione del PRG
Informazioni
Attività svolta su incarico del Comune di Castellanza
Luciano Minotti
Graziella Marcotti, capo-progetto, Claudio Grossoni, Evelina Saracchi, Alma Grico Massimo Dallagiovanna, Dario Pinna (collaborazioni esterne)
CON_03_02
Novembre 2002
Il Comune di Castellanza ha in fase di elaborazione un nuovo PRG. Al Centro Studi PIM è stato richiesto di fornire un inquadramento territoriale di Castellanza sia dal punto di vista della grande progettualità, che si sta sviluppando nell’area anche a seguito di Malpensa 2000 e dell’iniziativa del secondo Polo Fieristico a Rho-Pero, sia dal punto di vista delle reti infrastrutturali, stradali e ferroviarie (Prima fase).
Ha poi richiesto alcuni specifici contributi in materia di viabilità urbana (Seconda fase)
Nella Prima fase si è verificato come sia possibile e necessario valorizzare le funzioni di eccellenza di Castellanza: sia l’Università Carlo Cattaneo sia la clinica Mater Domini sono esempi di settori per i quali si prevede anche nel futuro un interessante sviluppo, che deve avvenire non solo compatibilmente con le esigenze della città, ma anzi in modo reciprocamente fertile, trovando sinergie con le esigenze e gli obiettivi della città: nuovi servizi di qualità, spazi pubblici di integrazione, riassetto della viabilità, eliminazione delle soste nei luoghi centrali, da destinare a funzioni più nobili, alleggerimento della pressione sul mercato degli affitti.
La piccola dimensione di Castellanza e i suoi caratteri storico/ambientali di piccola città sono inoltre
dei punti di forza nei confronti dell’ obiettivo di fornire elevati standard di qualità urbana per i residenti e per le attività insediate. Questa rappresenta una condizione necessaria anche per favorire
l’insediamento di nuovi servizi rari e di eccellenza.
La valle dell’Olona rappresenta la risorsa più interessante e di maggiore valore strategico per Castellanza, sia nella zona nord, dove si connette con le iniziative di valorizzazione della Ferrovia Valmorea e della Greenway, sia nella spina centrale urbana, dove esiste un grosso patrimonio di aree comunali e edifici industriali dismessi che possono essere riconvertiti a destinazioni di interesse pubblico. La rilevanza e la complessità di un programma di risanamento/valorizzazione richiede una concertazione dei soggetti istituzionali e privati interessati e il ricorso a sostanziosi finanziamenti pubblici.
Nella Seconda fase sono state sviluppate alcune proposte progettuali riguardanti il sistema della mobilità comunale:
– l’interramento della linea ferroviaria e lo spostamento della stazione al confine ovest, rappresentano una importante occasione per il riassetto della rete di mobilità, consentendo la realizzazione di un nuovo asse viario nord per proteggere l’area urbana dai traffici di attraversamento. Si può inoltre ipotizzare la fattibilità di un servizio di trasporto pubblico di tipologia tram-treno non solo di collegamento fra la stazione FS di Busto e la nuova stazione FNM Busto/Castellanza, ma esteso anche più a nord e a sud (Legnano).
– l’asse storico del Sempione (Corso Matteotti) può in futuro acquistare un più preciso carattere di asse urbano, destinato soprattutto alla accessibilità locale, con la messa in sicurezza del trasporto pubblico e la creazione di nuove connessioni viabilistiche e pedonali con la zona est della città e riservando una zona a traffico limitato.
– per i due assi viari che continueranno ad essere interessati da traffico di attraversamento: la via Don Minzoni e la via Per Busto Arsizio e Saronnese sono proposte le soluzioni delle intersezioni più trafficate e pericolose. Sarà successivamente necessario verificare la fattibilità di soluzioni di fluidificazione del traffico e di minore interferenza con la viabilità locale.Saranno da evitare nuovi generatori di traffico o, se necessari, saranno da risolvere, contestualmente al loro insediamento, modalità di accesso non diretto e adeguati spazi di parcheggio fuori dalla sede viaria. Trattandosi di assi che hanno continuità nei territori dei comuni confinanti, sarà necessario coordinare e dare coerenza a tutti gli interventi, attraverso una sorta di piano intercomunale del
traffico.