Linee strategiche per Milano. Profilo socio-economico e nuove geografie dello sviluppo Collaborazione al PGT-Documento di Piano del Comune di Milano
Informazioni
Attività istituzionale svolta a favore del Comune di Milano – Settore Pianificazione Urbanistica Generale
Franco Sacchi
Franco Sacchi [capo progetto], Francesca Cella, Alma Grieco, Claudio Paraboni [staff PIM]; Gioacchino Garofoli [Università dell’Insubria], Matteo Bolocan Goldstein [Politecnico di Milano], Cesare Benzi [collaboratori esterni]
IST_08_07
Marzo 2008
L’obiettivo del rapporto di ricerca è quello di avanzare una lettura delle trasformazioni socio-economiche della città nel contesto della regione urbana milanese, al fine di trarne opportune indicazioni per le politiche di sviluppo urbano e per la predisposizione del Piano di Governo del Territorio – Documento di Piano, strumento previsto dalla nuova LR 12/05 “Legge di Governo del territorio”, in fase avanzata di elaborazione.
L’occasione offerta dalla nuova legge regionale e dalla urgenza di elaborare nuovi strumenti di governo del territorio appare davvero preziosa. Infatti, gli intensi fenomeni di diffusione territoriale dello sviluppo in corso da quasi trenta anni domandano una rilettura di Milano in grado di riposizionare la città sia in relazione al più vasto contesto territoriale sia nel quadro dinamico delle relazioni che investono la rete urbana mondiale.
La territorializzazione dello sviluppo ha profondamente modificato la geografia milanese e lombarda con un’ampia ridistribuzione di popolazione e di attività economiche e di servizio alle differenti scale; ma sarebbe davvero un errore interpretare il ruolo di Milano in tale processo semplicemente come un indebolimento di capacità propulsiva o, peggio, come declino della città centrale. Diversamente, Milano sta negli ultimi anni attraversando un ciclo edilizio dinamico (progetti e cantieri urbani di grande dimensione si combinano a trasformazioni diffuse che mutano il volto di intere parti di città) a fronte di un dibattito sul futuro del suo sviluppo ancora incerto e in assenza di un’opzione trainante e condivisa.
Anche per le ragioni appena accennate il Rapporto si articola in tre mosse analitiche.
In primo luogo, abbiamo rivolto la nostra attenzione proprio all’articolazione del dibattito locale, inteso come presenza visibile di prese di posizione e opinioni, ricerche, immagini forti e studi che con una certa sistematicità contribuiscono a generare e far circolare informazioni e conoscenze aggiornate sui diversi fenomeni. Restituendo i risultati di questa esplorazione abbiamo avuto una smentita e una conferma di un pregiudizio iniziale; se, infatti, diversamente da quanto ipotizzato, l’individuazione e la raccolta delle diverse fonti si è mostrata assai più ricca e dettagliata di quanto ci si potesse immaginare inizialmente; pur tuttavia, si conferma per Milano un tratto antico: l’elevata segmentazione del dibattito e la mancanza di “fuochi” e di chiare opzioni condivise. Questa prima sezione si conclude con un accenno alla collocazione internazionale di Milano, alle nuove frontiere della geografia urbana e alle nuove dimensioni del fenomeno urbano a livello mondiale.
Nella seconda mossa, il fuoco si concentra sulla lettura aggiornata dei dati censuari, analizzati sia alla scala comunale (e qui lo sforzo è stato quello di porre in relazione il comportamento del comune capoluogo con quello dell’insieme dei comuni della regione urbana milanese), sia ad una scala più fine, quella delle sezioni di censimento a livello di città centrale (per quanto opportunamente aggregate al fine di migliorare l’intelligibilità dei processi). Tale lettura consente di delineare un’immagine dinamica della nuova geografia socio-economica milanese, mettendo inoltre in luce le nuove attività trainanti il ciclo territoriale più recente e i differenti rapporti di interdipendenza e complementarità produttiva e territoriale presenti alle diverse scale.
Nella sezione conclusiva, abbiamo tentato di verificare la coerenza tra i cambiamenti strutturali analizzati e alcune delle strategie territoriali praticate, sottolineando con particolare attenzione la necessità di fare emergere una vision per lo sviluppo milanese. Solo uno sforzo di tal genere potrebbe generare un confronto autentico tra le élite milanesi e i cittadini metropolitani, finalizzato non solo a qualificare un’opzione di sviluppo urbano e territoriale condivisa nella comunità milanese, ma anche a verificare una rinnovata capacità di governo dei processi coerente ed efficace.
Come è evidente in questi casi, la stesura di questo rapporto conoscitivo appare un contributo certamente parziale, ma utile anche nella individuazione di nuovi temi e problemi collettivi sui quali incrementare le conoscenze a disposizione e sviluppare nuova consapevolezza civica.