Mosaico informatizzato dei Parchi e delle aree regionali protette nella provincia di Milano – Aggiornamento 2006

 Mosaico informatizzato dei Parchi e delle aree regionali protette nella provincia di Milano – Aggiornamento 2006

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico della Provincia di Milano

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Fabio Bianchini [capo progetto], Francesca Cella, Alma Grieco, Cinzia Vanzulli [staff PIM]

Codice Ricerca

CON_24_06

Data

Marzo 2007


L’aggiornamento del MIPARP (Mosaico Informatizzato dei Parchi e delle Aree Regionali Protette) si è reso necessario per sopravvenuti provvedimenti di approvazione da parte della Regione, riguardanti i Parchi regionali e naturali, e della Provincia, riguardanti i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS), oltre che per le proposte di ampliamento o di istituzione di nuovi PLIS.

Rispetto all’aggiornamento precedente del MIPARP (2002), che aveva riguardato i Parchi dell’Adda Nord, della Valle del Ticino e della Valle del Lambro, oltre ai Parchi locali del Roccolo e delle Roggie, sono sopravvenuti alcuni provvedimenti di approvazione che sono stati oggetto di integrazione nel MIPARP e che riguardano tutti i Parchi regionali e naturali, escluso il Parco Sud, e la gran parte dei Parchi locali.

La legenda utilizzata per la formazione del MIPARP, costruita a seguito dell’analisi della normativa e degli azzonamenti dei diversi Parchi Regionali e Naturali, si propone di rappresentare in forma sintetica e di rendere confrontabili le diverse categorie normative contenute nei piani, senza però perdere di vista le specificità legate ai singoli sistemi territoriali.

Il Mosaico definisce in primo luogo le “grandi categorie” normative riferibili ai diversi gradi di tutela e/o di trasformazione ammessi all’interno dei perimetri di parco, che permettono di sottolineare le diverse tipologie di parco: nel Parco Sud saranno prevalenti gli ambiti agricoli, nel Parco Nord gli ambiti di fruizione, nei parchi dell’Adda Nord e del Ticino le aree di naturalità, concentrate lungo l’asta fluviale, ecc. In questo senso le grandi categorie costituiscono una prima possibile rappresentazione del “sistema delle aree protette” alla scala regionale, e sono rappresentate nella tavola B del MIPARP secondo la seguente classificazione:

  • ambiti di naturalità (t);
  • ambiti agricoli (a);
  • ambiti per la fruizione (f);
  • ambiti soggetti a prescrizioni particolari (p);
  • altre aree (c, i).

All’interno di ognuna delle grandi categorie sono poi messe in evidenza ulteriori sotto-categorie capaci di meglio rappresentare i singoli piani e utilizzate per la rappresentazione del mosaico nella tavola A.

Si è inoltre costruita la Tavola Sinottica delle NTA dei parchi, relativa ai dati di azzonamento inseriti nel MIPARP attraverso l’evidenziazione degli articoli di normativa che, per ogni parco con PTC approvato o adottato, sono stati utilizzati nella Legenda unificata e, di conseguenza, nelle tavole del Mosaico.

La relazione contiene, sempre in forma sinottica e per tutti i parchi, una breve descrizione dei contenuti dei PTC, oltre alle informazioni generali, già contenute nelle relazioni precedenti e aggiornate.

Infine, un ulteriore sviluppo dell’attività ha avuto come obiettivo la lettura degli effetti normativi prodotti dagli azzonamenti in tema di attività agricola all’interno dei Parchi regionali e naturali, attraverso una legenda sintetica che si propone di rendere confrontabili le diverse categorie normative contenute nei piani dei parchi per quanto riguarda il loro reale uso agricolo, secondo la seguente classificazione:

  • aree per la fruizione in cui l’attività agricola ha un ruolo multifunzionale;
  • aree del paesaggio agrario;
  • aree agricole di interesse forestale;
  • aree del paesaggio agrario di maggior tutela;
  • aree di protezione dei corsi d’acqua nelle quali l’attività agricola è presente in modo significativo;
  • aree di interesse naturalistico nelle quali è consentito l’esercizio dell’agricoltura;
  • aree di interesse naturalistico nelle quali l’attività agricola è presente in quantità minima.

La lettura mette in evidenza le diverse forme in cui è possibile esercitare l’attività agricola, anche in ambiti destinati alla fruizione o nei quali prevale la tutela della naturalità.

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