Piano Strategico Area Varesina. Accessibilità e attrattività. Lo sviluppo degli obiettivi, delle linee strategiche, della progettualità
Informazioni
Attività svolta su incarico dell’Associazione Varese Europea
Luciano Minotti
arch. Carlo Lissoni [capo progetto] arch. Fabio Bianchini, dott. Franco Sacchi Università degli Studi dell’Insubria – Dipartimento di Economia Prof. Gioacchino Garofoli, dott. Lucia Cusmano, dott. Alessandro Maffioli, dott. Simona Montagnana, dott. Michele Scarpinato
CON_20_02
Giugno 2003
Dopo gli studi di fattibilità elaborati negli anni ‘99/2000 a cura del PIM e dell’Università
dell’Insubria, il Piano strategico dell’area varesina ha ripreso nel 2002 la sua attività, rallentata
a seguito dei tempi assorbiti per l’istituzione della Associazione Varese Europea (76 enti e
soggetti associati) e la predisposizione dei relativi aspetti statutari e organizzativi.
Questa nuova fase, dedicata alla formazione del Piano e di nuovo affidata, per gli aspetti di
assistenza tecnico scientifica, al PIM e all’Università dell’Insubria, è stata finalizzata ad
approfondire le tematiche della Accessibilità e dell’Attrattività, considerate prioritarie per la
qualificazione dell’area varesina.
Al proposito sono stati organizzati specifici tavoli e gruppi di lavoro, aperti ai soci ma anche ad
enti e rappresentanti di categoria e della società civile, al fine di raccogliere pareri, proposte e
progetti attinenti agli stessi temi; i quali sono stati a loro volta articolati in sottotemi e relativi
gruppi di lavoro ed hanno prodotto la base del materiale poi elaborato da PIM ed Università per
la predisposizione di questo primo stadio di Piano Strategico.
È importante sottolineare che il prodotto del piano non è tanto e solo costituito da un rapporto o
un elaborato di carattere definitivo, ma è il frutto di una costruzione corale e partecipata ed è
anzi un processo continuo che si confronta e si verifica con gli attori coinvolti e i rappresentanti
delle comunità interessate, come è previsto nella concezione di Piano strategico.
L’esito di tale lavoro è rappresentato dal presente rapporto in cui in una prima parte si sintetizza
il significato, il processo e lo sviluppo previsto di questa fase di piano; mentre la seconda parte
rappresenta lo sviluppo dei temi assunti secondo una proposta di percorso esemplificata nel
grafico allegato.
Tale percorso ha portato a individuare l’articolazione dei macrotemi di base in specifici temi e,
in qualche caso particolarmente ricco come quello della “cultura e dei valori ambientali”(
compreso nel macrotema attrattività), in un ulteriore suddivisione in più precisi sottotemi.
Seguendo il percorso del grafico si definiscono meta, obiettivi e, sulla base della situazione (“il
punto”) e delle criticità emerse, si propone la linea strategica ossia il come muoversi e sul cosa
puntare.
L’esito finale rappresentato dalle azioni progettuali (complessivamente 65) costituisce l’aspetto
emergente e esemplificativo ma non certo definitivo dei progetti e delle azioni da mettere in
campo per perseguire obiettivi e mete previste.
In tale ottica i progetti vengono presentati, nella sequenza del testo, secondo un diverso grado di
elaborazione. Prioritariamente con singole schede di dettaglio in cui dei progetti si evidenziano:
motivazioni e obiettivo, contenuto e prodotto, stato del progetto, connessioni, risultati attesi,
criticità, potenzialità di sviluppo. Di altri progetti si fornisce semplicemente un flash
informativo.
Il diverso grado di approfondimento corrisponde non tanto al diverso grado di maturazione e di
praticabilità del progetto (in atto o da attivare), quanto al valore e al significato strategico che
rappresenta nel raggiungimento degli obiettivi.
In ogni caso il processo di approfondimento delle azioni progettuali non è mai definitivo ma in
continuo aggiornamento e verifica e potrà dunque essere ulteriormente implementato.
Il prodotto di tale fase di Piano viene proposto al Comitato di Coordinamento e all’Assemblea
dell’Associazione che decidono le priorità e la linea operativa del Piano facendo riferimento ai
vari attori coinvolti o competenti e alle risorse necessarie e attivabili.
Si tratta dunque di un prodotto atipico nel panorama di studi e ricerche legate al territorio, ma
che trova corrispondenza negli elaborati di carattere processuale espressi nel campo, ormai non
più sperimentale, della pianificazione strategica cui il Piano Strategico dell’Area Varesina a
buon diritto appartiene come riconosciuto dal premio “Sfide 2002/2003” da parte del Forum
della Pubblica Amministrazione per l’edizione incentrata sul tema “Azioni innovative per lo
sviluppo territoriale”.