Progettazione urbanistica e ambientale per la riqualificazione complessiva dell’Ambito Territoriale Sovracomunale del Nodo A4/Ss36/A52 – Studio di fattibilità
Informazioni
Attività svolta su incarico del Comune di Sesto San Giovanni
Franco Sacchi
Paola Pozzi (capo progetto) Paolo Riganti, Guidarini & Salvadeo architetti, Sara Bonvissuto, Umberto Brambilla (collaborazioni esterne)
CON_33_05
Gennaio 2006
Lo studio è stato affidato dal Comune di Sesto San Giovanni, in qualità di Comune capofila del Gruppo interistituzione per l’attuazione dell’accordo siglato con la Provincia di Milano per la predisposizione di uno Studio di fattibilità, progettazione urbanistica ed ambientale per la riqualificazione complessiva dell’ambito territoriale sovracomunale del nodo A4/SS36/A52 in attuazione degli obiettivi del PTCP. Il PTCP colloca infatti sull’area di Bettola un nodo di interscambio della rete metropolitana, evidenziandone la grande valenza strategica, dal punto di vista trasportistico, sia per la sua collocazione in prossimità di assi portanti della rete viaria sovracomunale, sia per la confluenza dei futuri prolungamenti delle linee M1 ed M5, oltre che di sistemi tranviari allo studio..
Lo studio prende avvio dalle seguenti considerazioni:
- il nodo di Bettola è interessato da significativi investimenti in infrastrutture (linee metropolitane, SS36, …) destinati ad avere effetti rilevanti sul livello di accessibilità e di attrattività dell’ambito
- lo stesso ambito presenta importanti potenzialità di trasformazione con oltre 150.000 mq di aree libere
- le caratteristiche dell’ambito richiedono, quindi, di non limitare l’attenzione ai soli servizi connessi alle nuove infrastrutture (stazioni delle linee metropolitane, parcheggio di interscambio, autostazione) ma anche ad altre funzioni/servizi ada esse integrati
- la trasformazione dell’ambito rappresenta un’opportunità importante per ripensare un territorio oggi di frangia a cavallo tra due province, e farne un nuovo nodo non solo infrastrutturale ma anche di servizi e di spazi per la collettività.
Dopo l’inquadramento dell’ambito territoriale sovracomunale e l’analisi degli strumenti di pianificazione e delle regole d’uso del suolo si è giunti a definire i cinque criteri di progetto che hanno guidato lo sviluppo dello studio di fattibilità.
- Individuazione di una grande area ambientale interna all’ambito dove localizzare un “grande parco” e funzioni di servizio
- Esclusione del traffico di attraversamento dall’area ambientale e conseguenti interventi di adeguamento della rete viaria esterna
- Realizzazione di una rete pedonale e ciclabile che colleghi l’area ambientale con gli insediamenti già esistenti e previsti
- Forte integrazione tra gli interventi previsti sulla rete infrastrutturale e le nuove funzioni che si localizzeranno nell’ambito
- Attenzione alla qualità ambientale dell’area e alla progettazione delle infrastrutture e dei servizi connessi.
Gli elementi che caratterizzano lo studio di fattibilità possono essere così sintetizzati.
Lo spazio pubblico aperto attrezzato è il cuore del progetto. Esso è da considerare come una vasta superficie verde, attrezzata e predisposta ad ospitare funzioni, manifestazioni o eventi che richiedano uno spazio tecnologicamente organizzato, morfologicamente adeguato e raggiungibile con facilità con ogni mezzo di trasporto.
Lo schema di viabilità fa riferimento ad un assetto già definito che deriva dall’integrazione tra gli interventi legati all’attuazione del PII Auchan e quelli connessi alla riqualificazione della SS36, ma prevede l’eliminazione degli assi di atttraversamento del comparto, con creazione di un anello di circolazione che incanali i flussi veicolari attorno al sistema insediativo.
All’interno dell’ambito si colloca il nodo di interscambio, articolato intorno alla stazione della linea metropolitana 1; gli altri elementi caratterizzanti sono i parcheggi pubblici, l’autostazione, e, in futuro la stazione M5.
In particolare per i parcheggi pubblici è prevista la realizzazione con corpi edilizi in elevazione che si articolano secondo una successione lineare di tre elementi cilindrici, la cui qualità architettonica segna, a livello territoriale, il bordo dello spazio verde attrezzato, ponendosi come segno riconoscibile nell’attuale contesto disomogeneo e disordinato.
Il sistema del costruito, rappresentato oltre che dai parcheggi pubblici dagli edifici destinati ad ospitare le funzioni che la proposta di PGT di Monza prevede come attuabili in questo comparto territoriale, si articola ai bordi dello spazio aperto al fine di definirne con maggior chiarezza i limiti.
Una volta definita la soluzione progettuale lo studio affronta la stima dei costi di realizzazione per giungere poi alla definizione di ipotesi per l’attuazione del progetto, con riferimento sia agli aspetti economici che a quelli procedurali.
Lo studio si conclude con l’evidenziazione dei temi ancora aperti, che dovranno essere affrontati collegialmente da tutti i soggetti interessati all’attuazione del progetto.