Progetto Monza e Brianza 2050: territorio e infrastrutture

 Progetto Monza e Brianza 2050: territorio e infrastrutture

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico di Assolombarda

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Capo progetto: Fabio Bianchini Team operativo: Mauro Barzizza, Matteo Gambino, Evelina Saracchi [staff PIM]

Codice Ricerca

CON_03_22

Data

Novembre 2023


L’incarico si è concretizzato nella redazione di un documento finalizzato a fornire un contributo conoscitivo e strategico in grado di permettere l’individuazione dei principali temi ed elementi di che connotano il territorio della provincia di Monza e Brianza.
Il territorio brianzolo occupato da funzioni urbane ha raggiunto il 50% dell’intera superficie provinciale. In questo quadro già problematico, la disponibilità di ulteriore crescita urbana, offerta dalle previsioni dei PGT, porterebbe a sfiorare il 52%, evidenziando come la crescita del sistema urbano non si sia fermata, sebbene abbia mostrato segnali di rallentamento rispetto alla fase di massima espansione insediativa registrata nei decenni scorsi. L’agenda delle trasformazioni non appare più ricca e articolata come in passato, con la gran parte degli interventi che riguardano destinazioni residenziali e commerciali. Entro questo scenario, gli orientamenti strategici da assumere riguardano il seguente grappolo di questioni.

  • Reiterazione di politiche di contenimento del consumo di suoli liberi.
  • Accompagnamento/promozione di politiche e progetti di “rammendo” urbano, sviluppando una maggiore attenzione a modalità insediative meno disperse, collocate in posizione più prossima alla rete di forza del trasporto pubblico su ferro, che sfruttano l’offerta generata nelle aree di trasformazione/rigenerazione.
  • Rafforzamento della dotazione di servizi a scala sovralocale presenti negli ambiti più periferici, migliorandone il livello di accessibilità.
    Il sistema delle tutele-paesistico-ambientali ha assunto particolare rilievo nella pianificazione provinciale attraverso l’individuazione di estesi ambiti aventi rilevanza paesaggistico-territoriale sovralocale, rispondendo alla necessità di mantenimento di spazi inedificati in un territorio carente di spazi liberi e sottoposto a persistenti pressioni insediative. Entro questo quadro problematico, diversi paiono i fattori da presidiare in prospettiva futura.
  • Concreta attuazione della rete verde, che ha valenza di rete ecologica provinciale, attraverso interventi condivisi in grado di mettere a sistema Parchi regionali, PLIS, Ambiti Agricoli Strategici, ambiti vallivi dei corsi d’acqua, ecc.
  • Riconsiderazione di alcune previsioni relative, in particolare, a Rete verde e Ambiti vallivi, che si sono talvolta rivelate fonte di limitazioni non solo per l’attuazione delle previsioni di trasformazione degli strumenti urbanistici comunali, ma anche per gli interventi di riqualificazione del tessuto edificato esistente.
  • Valorizzazione di un patrimonio storico-architettonico di notevole importanza per diffusione e pregio, composto in primo luogo dal sistema delle dimore extraurbane.
    Il sistema infrastrutturale è caratterizzato da una varietà di linee ferroviarie, da una capillare rete di servizi di trasporto pubblico su gomma, da una ramificata rete viaria, connessa a un alto grado di motorizzazione generatore di fenomeni di congestione, nonché da prove di innovazione relative a forme di mobilità alternativa, al fine di rispondere all’intensa domanda di trasporto di persone e merci.
    Gli interventi che potranno incidere in modo sostanziale sul ridisegno dell’offerta di mobilità sono numerosi, per quanto caratterizzati di un lungo orizzonte attuativo.
    La progettualità è piuttosto ricca di interventi, tutti volti a delineare un più efficiente schema di assetto complessivo, organizzato su direttrici radiali più performanti nell’assorbire gli ingenti flussi di spostamenti sulle relazioni verso/da Milano e i territori più a nord (anche verso la Svizzera). Lo schema di progetto è arricchito da connessioni trasversali interne, oggi praticamente assenti, indispensabili per supportare lo sviluppo futuro.
    In particolare, il menù dei progetti in movimento può essere così essere sintetizzato.
  • Sul versante stradale, si tratta, del completamento del Sistema Viabilistico Pedemontano per le relazioni est-ovest, per il quale sono in corso approfondimenti finalizzati a definire l’assetto della tratta terminale D (breve/lunga), che devono far collimare l’efficacia trasportistica, gli impatti ambientali e la sostenibilità economica.
  • Per la rete ferroviaria l’attenzione è rivolta essenzialmente al potenziamento della linea Milano-Monza-Chiasso, per inserire efficacemente la Brianza sulla direttrice transeuropea Reno-Alpi.
  • Per il trasporto rapido di massa è auspicata la promozione di tutte le previsioni in campo (oltre a quelle prospettate nel PUMS provinciale), fondamentali per incrementare l’offerta e attrarre nuova utenza sulle più trafficate direttrici di penetrazione verso l’area milanese, sottraendola ai viaggi in auto.
  • Valorizzazione dei nodi di interscambio, al fine di arricchirsi di nuove opportunità di utilizzo, in particolare per gli spostamenti trasversali di breve-medio raggio.
  • Promuovere/incentivare la diffusione di sistemi di mobilità alternativa/innovativa rispetto al trasporto pubblico di forza che, non sempre e non ovunque, può soddisfare la variegata domanda di spostamenti.

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